Sileri contro Salvini: "Le sue dichiarazioni gravissime, le mascherine vanno indossate"
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Sileri contro Salvini: "Le sue dichiarazioni gravissime, le mascherine vanno indossate"

Il viceministro della salute: "Il virus circola pochissimo, ma non dobbiamo abbassare la guardia. La mascherina va tenuta in tasca e indossata quando serve"

Pierpaolo Sileri
Pierpaolo Sileri
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28 Luglio 2020 - 10.57


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“Le dichiarazioni di ieri di Matteo Salvini sono inaccettabili. La mascherina al chiuso deve essere indossata, se c’è meno di un metro di distanza” ha dichiarato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, intervenendo ad Agorà Estate su Rai 3. 
“All’inizio vi è stata molta confusione. Ma le regole chiave contro Covid-19 sono 3: la distanza sociale, la mascherina quando serve e il lavaggio delle mani. A queste – precisa Sileri – io aggiungo una quarta regola: se stai male devi chiamare il medico e stare a casa. Una regola che sarà utile in particolare in autunno-inverno, quando torneranno le malattie respiratorie”.
“Siamo fuori dalla parte acuta dell’emergenza – spiega il viceministro – L’emergenza in sé per sé come l’abbiamo vissuta, con i reparti e le terapie intensive piene, non c’è più”. “Abbiamo ora uno stato di osservazione, e questa osservazione settimanale sta andando meglio del previsto”, rileva Sileri. Quanto si paventava a maggio dopo la riapertura “non è avvenuto. E tutto ciò – sottolinea – grazie a quello che stiamo facendo non noi politici ma i cittadini”.
“Il virus circola pochissimo, se è mutato questo io non lo so ma l’evidenza clinica è che le persone in ospedale non vanno. Non dobbiamo abbassare la guardia, ma ricominciare a vivere con maggiore libertà. La mascherina – dice il viceministro – va tenuta in tasca come gli occhiali e usata quando serve”. Ma “diamo un messaggio anche di sicurezza: l’Italia sta andando bene. Riguardo ai migranti giusto controllare gli arrivi, giusto usare le navi, giusto usare l’esercito: mettiamo in sicurezza l’Italia”.
“Essere positivi al Covid oggi non vuol dire essere malati – spiega poi – Abbiamo protetto gli anziani, e se il virus entrasse in una Rsa farebbe più morti che” nel caso di soggetti giovani, spesso senza sintomi. Attenzione, “la malattia esiste, è entrata nella nostra quotidianità, dobbiamo imparare a conviverci. Noi ora – aggiunge- abbiamo una nuova malattia nei libri di medicina, dobbiamo conviverci”, adottando le regole che sappiamo utili a contenere il virus.

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