Il piagnisteo dei fascisti di Casapound è un insulto a tutti i poveracci buttati in mezzo a una strada
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Il piagnisteo dei fascisti di Casapound è un insulto a tutti i poveracci buttati in mezzo a una strada

Simone Di Stefano parla di 'attacco politico' e annuncia resistenza allo sgombero. Ma negli ultimi cinque anni gli sgomberi veri sono stati molti di più

Lo sgombero di Primavalle
Lo sgombero di Primavalle
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4 Giugno 2020 - 17.43


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La giornalista Eleonora Camilli scrive su twitter: “Ho seguito tanti sgomberi Roma. Ho visto persone letteralmente buttate in strada a Ponte Mammolo, Piazza Indipendenza, Tiburtina.
Il piagnisteo di Casapound (su cui si indaga per associazione a delinquere finalizzata all’istigazione di odio razziale) anche no, eh”.
Non potrebbe avere più ragione: facciamo un salto indietro a quasi un anno fa: era la notte tra il 14 e il 15 luglio 2019 e degli agenti circondano un edificio occupato a Primavalle, dove alcune famiglie vivono lì da diversi anni. Ci sono anche bambini piccoli: la foto di uno di loro che porta via i suoi libri davanti ai poliziotti in tenuta antisommossa, impassibili, è un colpo al cuore e diventa il simbolo di questa feroce ingiustizia. 
Ancora, 24 agosto 2017, sempre a Roma: la polizia utilizza gli idranti per scacciare alcuni senza fissa dimora da Piazza Indipendenza. La polizia ha caricato e disperso i manifestanti che s erano radunati per mostrare solidarietà. Di quelle persone, molti erano migranti eritrei del cui destino non sappiamo più nulla. 
11 maggio 2015: la polizia sgombera un campo abusivo, abitato soprattutto da famiglie eritree, che era anche stato visitato da Papa Francesco. 
Chi vive dentro lo stabile occupato da Casapound? Come scriveva l’Espresso in un’inchiesta su Casapound del 2018, “nessuno sa chi vive nell’edificio nel quartiere dell’Esquilino. E nessuno sa se qui abbiano preso casa famiglie veramente in stato di bisogno. Quell’edificio è un’isola abusiva di fatto sconosciuta, mai censita. Invisibile, tanto da essere stata curiosamente esclusa, nel 2010, dalla mappatura degli edifici occupati abusivamente compilata dalla Commissione sicurezza di Roma Capitale, all’epoca della giunta guidata da Gianni Alemanno”. 
Simone Di Stefano, leader di Casapound, ha dichiarato che lo sgombero è “un attacco politico” e che “siamo qui da 16 anni e ovviamente abbiamo intenzione di restare. Se qualcuno ha intenzione di fare questo sgombero vedremo cosa succede quel giorno”, sottolinea Di Stefano spiegando: “Abbiamo intenzione di mantenere l’occupazione e il palazzo. Se si vuole trovare una sistemazione, questo è un immobile pubblico, lo si può assegnare tranquillamente alle famiglie che vivono qui dentro”. Vedremo cosa succederà, ma la storia è sempre molto diversa da come la raccontano i fascisti. 

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