Il pull-factor è una fake news. O una boiata, se preferite. Lo scrive su twitter l’Ong Mediterranea Saving Humans, e traspare tutta l’insofferenza per la disumanità che l’Italia sta dimostrando sulla questione migranti.
La Sea Watch è in pendola da 12 giorni e la questione non vede sbocchi di sorta. Nel frattempo, come scrive la Ong, “odiatori seriali, leader di partito e ministri ruspisti hanno bisogno di argomenti per non sembrare solo razzisti o disumani. Spesso dicono che la presenza delle Ong sia il motivo determinante che spinge i migranti a partire, la solita retorica del taxi del mare e via dicendo. I numeri invece dicono il contrario: non è vero che quando le Ong sono in mare ci sono più partenze”.
E cosa dicono questi numeri? Matteo Villa, ricercatore dell’Istituto di studi politici italiano (Ispi) esamina da tempo i dati sull’attività delle navi e le partenze dalla Libia e lo ha fatto anche per il mese di giugno:
“Tra l’1 maggio e il 21 giugno dalla Libia sono partite almeno 3.926 persone – scrive Villa su Twitter – Con Ong al largo, 62 partenze al giorno. Senza Ong, 76 partenze. Limitandosi al solo mese di giugno, i numeri destano ancora maggiore impressione. Con la nave Sea Watch 3 al largo, dalla Libia sono partite 26 persone al giorno. Senza Ong, 94 partenze”.
“In tutto” continua Villa, “tra l’1 maggio e il 21 giugno dalla Libia sono partite almeno 3.962 persone. 431 partite quando le Ong erano al largo delle coste libiche. 3.495 partite senza nessun assetto europeo (pubblicamente) in mare a fare ricerca e soccorso”.