La Cassazione conferma la condanna a 16 anni di reclusione nei confronti della diciassettenne che il 7 novembre del 2015 ad Ancona, complice del fidanzato oggi ventenne Antonio Tagliata, consentì l’uccisione dei suoi genitori, Fabio Giacconi e Roberta Pierini che si opponevano alla frequentazione dei due giovani. La decisione di uccidere i genitori, nella loro abitazione di Via Crivelli, in base alla ricostruzione degli inquirenti, maturò per la contrarietà di madre e padre, entrambi di 49 anni, al legame della figlia con Tagliata, figlio di un collaboratore di giustizia che vive sotto protezione e che ha commesso gravi crimini.
Esattamente due anni fa, l’omicida sparò senza pietà diversi colpi dalla pistola Beretta che aveva portato con sè uccidendo subito la madre, e rincorrendo fin sul balcone di casa il padre già ridotto in fin di vita. Prima di salire nella casa di Via Crivelli, Antonio mostrò alla fidanzata la pistola, puntandosela anche contro. I due si consegnarono ai carabinieri, a Falconara, poche ore dopo la sparatoria che mise fine nel sangue al problematico rapporto che si era innescato tra genitori e figlia.
La ragazza non ha ancora compiuto 18 anni, anche se entro l’anno diventerà maggiorenne, ed è reclusa nel carcere minorile di Napoli. A quanto si sa è ancora lungo il percorso di maturazione che la giovane deve compiere per arrivare alla consapevolezza della gravità di quello che ha fatto. Per ora continuerà a rimanere nel carcere di Nisida, dove ha fatto dei corsi di formazione di pasticceria
