Raggi conferma: no alle Olimpiadi del mattone
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Raggi conferma: no alle Olimpiadi del mattone

È il giorno della verità per le Olimpiadi ma la sindaca non si è fatta trovare in Campidoglio. In conferenza stampa: "No ai Giochi del mattone che favoriscono le lobby".

Virginia Raggi
Virginia Raggi
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21 Settembre 2016 - 14.36


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È finito il tempo – lunghissimo – delle attese. Ma finisce le caos. Il sindaco Raggi doveva incontrare oggi il presidente del Coni Malagò. Ma sembra aver disertato l’appuntamento, dando buca al presidente Coni. Dopo ben 35 minuti di attesa, infatti, la delegazione del comitato è andato via. È il giorno della verità, comunque, per le Olimpiadi del 2024. La sindaca che durante la campagna elettorale parlava di scelta dei cittadini tramite Referendum, una volta al Campidoglio ha iniziato a tentennare. Tanto da costringere Grillo a blidare la decisione sul No prima attraverso il palco di Nettuno in piena tempesta assessori tramite le parole di Di Battista. Poi attraverso il blog stesso. 

Raggi: no alle Olimpiadi, sarebbe da irresponsabili. Dopo aver disertato l’incontro con Malagò, la Raggi si è presentata in conferenza stampa e ha ribadito il no a Roma2024:La nostra posizione è chiara: è da irresponsabili dire sì a questa candidatura. L’abbiamo detto con forza in aula Giulio Cesare a giugno 2015, l’abbiamo ribadito in campagna elettorale e lo ribadiamo oggi. Non abbiamo cambiato idea, anzi l’abbiamo rafforzata in questi mesi”. “No alle Olimpiadi del mattone, assolutamente no”, ha ribadito la sindaca. “Sono un affare solo per le lobby e non per i cittadini”, Raggi ha aggiunto: “Diciamo no ai debiti e alle colate di cemento”. “Stiamo ancora pagando i debiti per gli espropri di Roma 1960”, ha poi detto la prima cittadina. “Non abbiamo nulla contro le Olimpiadi e contro lo sport ma non vogliamo che lo sport venga usato come pretesto per una nuova colata di cemento in città. Diciamo No alle Olimpiadi del mattone. Vengono fatte tante promesse in occasione delle Olimpiadi. Ci ricordiamo bene come sono andati i Mondiali di Nuoto, ci siamo ritrovati con impianti abbandonati, inutilizzati che restano come scheletri e gusci vuoti”.  “Le Olimpiadi sono un assegno in bianco che firmano le città ospitanti: ciò lo dice l’Università di Oxford in uno studio. Le Olimpiadi sono un sogno che diventa incubo. Non abbiamo dati di Rio ma abbiamo negli occhi le immagini degli abitanti di Rio”, ha proseguito Raggi.

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Referendum: fatto con il ballottaggio. “Il referendum sulle Olimpiadi i romani lo hanno già fatto, in quasi 800mila hanno scelto con il loro voto” alle recenti elezioni amministrative, ha detto Raggi. “Noi non abbiamo mai cambiato idea sulle Olimpiadi”, mentre “è stato il Pd a trasformare il voto in un referendum sulle Olimpiadi”.

Niente scuse a Malagò. “Avevamo avuto un appuntamento con Malagò. Ho avuto un contrattempo, ho avuto qualche minuto di ritardo. Mi spiace che il presidente, proprio mentre stavo entrando in Campidoglio, abbia deciso di andare via”, ha aggiunto la Raggi durante la conferenza stampa.

 

 

 

La buca a Malagò? Non c’è stata nessuna riunione tra il sindaco di Roma, Virginia Raggi, e il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Dopo aver fatto anticamera un addetto stampa del Campidoglio ha avvisato che il sindaco non sarebbe venuto. A quel punto la delegazione del Coni ha lasciato il Campidoglio.

Lo riferiscono componenti del comitato, che hanno spiegato di aver deciso di andare via dopo oltre mezz’ora di attesa. Si attende la reazione della sindaca. 
Per la prossima settimana è già prevista la discussione di una mozione per ritirare il sostegno alla candidatura della capitale ad ospitare i giochi olimpici.

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La mozione già redatta. Si punta dunque a superare quella Marino votata a giugno e ufficializzata dall’ex sindaco nel settembre dello scorso anno. Il consiglio comunale dovrà ora votarla, esprimendo così il suo no ai Giochi e superando il presunto empasse fatto notare dal Coni. Il 25 giugno 2015, in epoca Marino, l’assemblea capitolina approvò infatti la mozione a favore della presentazione della candidatura di Roma.

Il testo.  “Coerentemente con quanto sempre sostenuto dal M5S si ritiene, anche a fronte di una approfondita analisi, che non sussistano le condizioni per proseguire nella candidatura della Città di Roma ai Giochi olimpici e paralimpici del 2024”. Recita questo la mozione preparata dal M5S. Il testo, ancora una bozza per ora, è soggetto alle ultime limature prima di essere depositato. Verrà discusso in aula la prossima settimana.
Malagò a Raggi,”Facciamo diretta streaming”. “Parliamo in diretta streaming”. A poco più di un’ora dall’incontro con il sindaco di Roma, Virginia Raggi, Giovanni Malagò , presidente del Coni, e Luca Pancalli presidente del Cip nonché vicepresidente di Roma 2024, avevano chiesta al primo cittadino dei 5 stelle “la massima trasparenza”. “Questa infatti ha sempre contraddistinto l’operato del comitato promotore della candidatura italiana e ci sembra coerente – aggiungono – poter documentare un momento importante per il futuro del paese e della città”.
Nardella, Firenze aderisce candidatura Capitale. “#Firenze dice sì. Ho firmato l’adesione alla candidatura italiana delle #Olimpiadi2024”. Lo scrive, su Twitter, il sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella, postando la foto del documento siglato, una lettera indirizzata al presidente del Cio, Thomas Bach, in cui il Comune garantisce l’utilizzo dello stadio fiorentino Franchi ai fini della preparazione e dello svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici 2024. Nel documento firmato da Nardella si legge che il Comune di Firenze, proprietario del Franchi, “approva pienamente la candidatura di Roma” per le Olimpiadi 2024 e fornisce al Comitato promotore della candidatura la garanzia richiesta dal Cio e dal Comitato paraolimpico internazionale, relativa all’utilizzo dello stadio fiorentino.

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