Mazzette per la ricostruzione, 5 arresti all'Aquila
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Mazzette per la ricostruzione, 5 arresti all'Aquila

L'operazione congiunta tra polizia e guardia di finanza, ha permesso di far scattare le manette nei confronti anche di imprenditori compiacenti.

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17 Giugno 2014 - 09.19


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Suonano le manette all’Aquila, ancora una volta per quanto riguarda mazzette e presunti illeciti nell’ambito della ricostruzione post-terremoto. L’indagine coordinata da Polizia e Finanza, si è concentrata sugli appalti per il recupero di beni culturali ed ecclesiastici nel centro storico dell’Aquila.

Sono complessivamente cinque le ordinanze di custodia cautelare, di cui 2 in carcere e 3 agli arresti domiciliari. Ai domiciliari è finito l’ex vicecommissario ai Beni culturali alla ricostruzione Luciano Marchetti, l’imprenditore Patrizio Cricchi e l’imprenditore Graziano Rosone, indagato per millantato credito. In carcere è finita la funzionaria del Mibac Abruzzo, Alessandra Mancinelli, e l’imprenditore Nunzio Massimo Vinci.

Un ruolo chiave, era quello svolto da Marchetti, che si sarebbe firmato degli incarichi da progettista mentre era ancora in carica come vicecommissario. L’operazione è stata denominata, “Betrayal” è scattata su disposizione della procura della Repubblica dell’Aquila. Le ordinanze sono state emesse dal giudice delle indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella.

L’inchiesta riguarda la ricostruzione di due importanti chiese distrutte dal terremoto dell’Aquila, quella delle Anime Sante in Piazza Duomo e Santa Maria Paganica.

Per l’appalto di Santa Maria Paganica, esiste peraltro anche un video che testimonia il passaggio di una tangente dell’1% sui complessivi 19 milioni di euro, necessari per la sua ricostruzione della chiesa. Una dazione di danaro di 10 mila euro. Le indagini hanno riguardato il biennio 2012-2013 e sono in corso al momento circa 20 perquisizioni in tutta Italia.

I provvedimenti sono scaturiti da una complessa e lunga indagine sulle procedure della ricostruzione e il consolidamento di alcuni edifici ecclesiastici e di altri beni culturali, di particolare rilievo storico-artistico, che si trovano nel centro storico del capoluogo abruzzese, gravemente danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009.
L’indagine è stata coordinata dal procuratore della Repubblica Fausto Cardella e dai sostituti Antonietta Picardi e David Mancini, è stata svolta dal nucleo di polizia Tributaria delle Fiamme Gialle e dalla squadra Mobile della Questura del capoluogo.

Soddisfazione del Questore dell’Aquila, Vittorio Rizzi

Il Questore Vittorio Rizzi ha voluto complimentarsi con la Magistratura inquirente e con gli investigatori della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza dell’Aquila per l’operazione svolta. “Voglio complimentarmi per l’attività svolta in perfetta sintonia dal personale della Squadra Mobile e del Nucleo Polizia Tributaria dell’Aquila che ha consentito di mettere in luce illecite condotte poste in essere da imprenditori, liberi professionisti e pubblici funzionari nella ricostruzione del patrimonio della Curia Aquilana. L’eccellente lavoro della Magistratura e delle Forze di Polizia dimostra l’attenzione degli inquirenti al delicato tema della ricostruzione e l’efficacia dell’azione di contrasto indispensabile per assicurare il corretto rispetto delle regole”.

La reazione del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente

A nome mio personale, dell’intera municipalità, di tutte le aquilane e gli aquilani, ancora una volta voglio ringraziare, per il loro prezioso e continuo lavoro, la magistratura e tutte le forze dell’ordine.
Fermo restando che spetterà ai magistrati stabilire le responsabilità o l’estraneità di coloro che, di volta in volta, vengono indagati, è fondamentale che, a fronte dell’improbo compito di ricostruire una città capoluogo di regione, tra le più ricche di monumenti, chiese ed edifici storici d’Europa, vigilare, prevenire, ma, soprattutto, individuare ogni tentativo di corruzione, malaffare o spreco di risorse, è deciso e d’importanza fondamentale. Direi che è, anche e soprattutto, un dovere etico e morale.

L’Amministrazione comunale riconferma la più totale fiducia dei tutori della legalità e ribadisce la massima collaborazione nell’espletamento del loro lavoro. Tutti insieme lo dobbiamo non solo agli aquilani, ancora sofferenti, ma soprattutto all’Italia.

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