Hitler sull'etichetta di una bottiglia di vino, scoppia il caso
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Hitler sull'etichetta di una bottiglia di vino, scoppia il caso

E' successo a Verona. In un supermercato una coppia statunitense di origine ebraica solleva una polemica. La Procura potrebbe aprire un fascicolo.

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redazione Modifica articolo

8 Agosto 2012 - 18.15


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La faccia di Hitler campeggia sull’etichetta di una bottiglia di rosso veneto, in un supermercato di Verona. Qualche fourbacchione deve essersi immaginato che il brand poco divertente, sarebbe forse stato apprezzato da qualche nostalgico del nazismo, e di esempi nel nostro Paese non ne mancano di certo. Ma la bottiglia è finita nelle mani, o meglio sotto gli occhi di due turisti americani, che guarda caso sono di origine ebraica. La cosa non gli è piaciuta affatto e il caso sta sollevando un polverone tale, che potrebbe trasformarsi in uno scandalo internazionale.

A parlare è Ciny, la moglie dell’avvocato di Philadelphia Matthew Hirsch. Secondo la donna l’imaginetta del capo del Terzo Reich sulle bottiglie “non sono solo un affronto agli ebrei, anche sei io sono ebrea come mio marito, ma è un affronto all’umanità tutta”, ha ripostato l’Arena di Verona. E a far diventare la storia ancora più scottante c’è il fatto che la famiglia della donna era stata interamente deportata in un campo di concentramento nazista, durante la seconda guerra mondiale. La vicenda è immediatamente finita nel palazzo comunale di Verona e la procura potrebbe aprire un fascicolo sul caso.

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E sull’episodio è intervenuto immediatamente anche il ministro dell’integrazione Andrea Riccardi, che ha detto di voler aprire un istruttoria sulla vivenda, con l’aiuto dell’Unar, l’ufficio antirazzismo del governo: “Vorrei rassicurare gli amici americani che visitano il nostro Paese. L’Italia, per Costituzione e cultura, ripudia il razzismo, l’antisemitismo e il nazifascismo”. “Tuttavia – ha aggiunto Riccardi – occorre meditare sul gesto improvvido e sciagurato di chi, per motivi economici o per una malintesa goliardia, ha prodotto, distribuito e messo in vendita una bottiglia di pessimo gusto, che offende la memoria di milioni di persone e che rischia di compromettere l’immagine dell’Italia all’estero”.

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