Porno in chiesa! esclamò il bollettino di Malnate
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Porno in chiesa! esclamò il bollettino di Malnate

Alcuni adolescenti scattano foto a luci rosse in una chiesa del varesotto e le diffondono via internet, suscitando le ire furibonde del sollecito parroco.<br>

Porno in chiesa! esclamò il bollettino di Malnate
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2 Agosto 2012 - 23.04


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di Belinda Malaspina

Varese, profondo nord. Confine italo-svizzero. Efficienza garantita fin dal bollettino parrocchiale, dove peccati e peccatori vengono impietosamente smascherati.

Succede a Malnate, ameno borgo longobardo fin dal nome: un sollecito sacerdote, animato da sublimi valori religiosi, scopre (immaginiamo con pio sgomento) che alcuni suoi giovanissimi parrocchiani hanno scattato foto osé nella chiesa da lui amministrata e, sommo orrore, le hanno diffuse in internet.
Apriti cielo: in pieno angelico furore, il pretino non ce l’ha proprio fatta a sopportare la visione della sua chiesa ammorbata di sozzure nonché luciferinamente esposta, attraverso il periglioso strumento informatico, al pubblico ludibrio dell’intero orbe terracqueo; così la penna scarmigliata, adatta a ben altre letterarie circostanze che evidentemente per il sacerdote in questione latitano alquanto, si è scatenata tra le pagine del bollettino parrocchiale di Malnate. Luogo ben lontano dalla Trieste di Joyce o dalla Praga di Kafka, ma dotato comunque di una sua dignità geografica e, quel che è più importante, di un pubblico di lettori.

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«La chiesa», scrive il prete al suo (immaginiamo folto) uditorio, «non è il luogo a luci rosse, infernale, in cui esibirsi per vanteria e poi mostrarsi su internet. E neppure è il luogo della iniziazione al diabolico per essere accolti come “soci” in circoli particolari e pericolosi da cui è meglio, per la propri incolumità e salvezza, stare molto lontani. Solo delle menti piene di vuoto e di delirio diabolico possono dire con freddezza e indifferenza “Che abbiamo fatto di male?”. E ciò dopo aver dileggiato il Santissimo, i Santi e le suppellettili sacre alla fede dei cristiani».

Insomma un putiferio. Scatenato da una bravata che, a dire il vero, fa solo sorridere e che somiglia a milioni di altre bravate cui, c’è da scommetterlo, il parroco da ragazzino non era del tutto esente: chi è senza peccato scagli la prima pietra, caro don; ricorda?

Ma a ben vedere un dubbio resta. Che cosa ci faceva il pretino su internet? Forse che, vagando tra il sito ufficiale delle Visitandine e la pagina web della diocesi comasca, al parroco si è per errore aperta qualche strana finestra con demoniaci codici del tipo Enlarge your penis up to 9 inches, apocalittica unità di misura segno dell’imminente Giudizio Universale, o ancora Unbelievably hot blonde Katjuscia, palese riferimento alla minaccia comunista dalla quale l’odierna società secolarizzata fatica a liberarsi? E magari, tra una pettoruta siliconata e un palestrato agli steroidi, è comparsa una chiesa a lui ben familiare che fa da sfondo ad un manipolo di adolescenti atteggiati in pose quantomeno inequivocabili?

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Il sospetto è che, se le foto fossero state scattate nel garage dell’Esselunga, il prete non avrebbe dato sfogo alla propria velenosa indole letteraria allo stesso modo. E allora sarebbe stato un vero peccato: il mondo avrebbe perso l’edizione più piccante che il bollettino parrocchiale di Malnate abbia mai dato alle stampe.

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