Calcioscommesse, Doni ha tentato la fuga
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Calcioscommesse, Doni ha tentato la fuga

Nuova operazione della procura di Cremona, arrestate 17 persone. Tra loro anche Cristiano Doni che ha cercato di fuggire. Accusa: frode sportiva.

Cristiano Doni
Cristiano Doni
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19 Dicembre 2011 - 11.04


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Calcioscommesse parte seconda: gli agenti delle squadre mobili di Cremona, Brescia e Bologna e del Servizio centrale operativo della Polizia stanno eseguendo 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Cremona. Almeno cinque giocatori in attività tra gli arrestati.

L’operazione della polizia costituisce la seconda tranche dell’inchiesta della procura di Cremona “Last bet” che a giugno scorso ha portato in carcere 16 persone tra cui l’ex giocatore della Nazionale, Beppe Signori e altri calciatori tra cui Paoloni, Sommese e Micolucci.

I 17 indagati dovranno rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva. Il vertice dell’organizzazione sarebbe a Singapore e le basi operative nell’Europa dell’Est: è la struttura dell’organizzazione transnazionale scoperta dalla polizia nell’ambito dell’indagine sul calcio scommesse. La procura di Cremona è convinta che al vertice si sia un certo Eng Tan Seet, detto “Dan”, che attraverso una rete di collaboratori a Singapore e nell’Europa dell’est lavorava per alterare incontri nei campionati italiani e in altri paesi.

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Le puntate relative alle scommesse sulle partite combinate, hanno inoltre accertato gli investigatori, venivano effettuate su siti Internet collocati prevalentemente in Asia e ritenuti più sicuri per evitare eventuali controlli sulle giocate.

Cristiano Doni, ex capitano dell’Atalanta, è finito in galera nell’ambito dell’inchiesta sul calcio scommesse. Doni con altri due indagati, Antonio Benfenati (gestore di uno stabilimento balneare a Cervia) e Nicola Santoni, ex preparatore atletico del “Ravenna calcio”, sarebbe coinvolto nella “combine” di due partite dell’Atalanta del campionato di calcio di serie B della scorsa stagione. Sarebbero comunque diverse le partite alterate dei campionati 2009-2010 e 2010-2011 di serie B, secondo quanto accertato dalla polizia. Si tratta di Cittadella-Mantova del 24 aprile 2010; Ancona-Grosseto del 30 aprile 2010; Brescia-Mantova del 2 aprile 2010; Grosseto-Reggina del 23 maggio 2010; Empoli-Grosseto del 30 maggio 2010. Dalle indagini è poi emerso che ci sarebbero anche “numerose partite” alterate anche nel campionato 2010-2011. Sono almeno tre le partite disputate dall’Atalanta nello scorso campionato di serie B, che sarebbero state combinate grazie all’intervento dell’ex capitano Cristiano Doni e dei suoi complici, Benfenati e Santoni. Si tratta di Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011, Padova-Atalanta del 26 marzo 2011 e Ascoli-Atalanta del 12 marzo 2011.

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Oltre a Doni, sono stati arrestati dalla polizia perchè coinvolti nella combine delle partite gli ex giocatori Luigi Sartor (ex di Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro). In manette anche altri due calciatori ancora in attività: Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso) e Filippo Carobbio dello Spezia. Secondo la procura di Cremona i giocatori e gli ex sarebbero i referenti nel nostro paese dell’organizzazione, con il vertice a Singapore, dedita ad alterare i risultati delle partite. I quattro sarebbero stati corrotti per falsare i risultati degli incontri su cui l’organizzazione aveva scommesso forti somme di denaro.

Nella seconda tranche dell’inchiesta “Last bet” sul calcioscommesse, “le partite in esame sono prevalentemente quelle dello scorso anno. Quelle più clamorose riguardano la Serie B, sulla Serie A invece abbiamo elementi importanti che ci indirizzano verso quattro gare dello scorso campionato di squadre poi retrocesse, ovvero Bari, Brescia e Sampdoria: le partite secondo le indagini sarebbero Brescia-Bari, Brescia-Lecce e Napoli-Sampdoria, su cui sono in corso ulteriori accertamenti. Su queste partite alterate transitavano scommesse con somme di qualche milione di euro”. Lo ha spiegato ai microfoni di Tgcom24 Marco Garofalo, capo Sco di Cremona, osservando: “Il meccanismo consiste in organizzazioni criminali internazionali con sede in Asia ed est Europa che agganciano individui italiani per alterare i risultati delle partite sulle quali avvengono scommesse con investimenti notevoli e vincite enormi. Siamo in una seconda fase dell’operazione, ma sicuramente le indagini andranno avanti”.

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