Sacconi, il ministro che cambiando conventi non ha mai detto no
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Sacconi, il ministro che cambiando conventi non ha mai detto no

Biografia non autorizzata per far ridere meglio della sue squallide barzellette. [Ennio Remondino]

Sacconi, il ministro che cambiando conventi non ha mai detto no
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Ennio Remondino Modifica articolo

9 Settembre 2011 - 10.16


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Da Nessuno ad Articolo8. Nessuno se ne sarebbe accorto, nessuno lo avrebbe ricordato. Ma, da oggi in poi l’ex Signor Ministro Nessuno, nato Sacconi, è il Signor Articolo8. Ognuno sceglie il suo destino. Decisamente favorito il suo visto che (biografia ufficiale dal sito Consiglio dei ministri), «Egli divenne parlamentare a soli 29 anni». Precoce destino. «Nato a Conegliano Veneto (Treviso) il 13.07.1950. Residente a Roma coniugato con un figlio. Laurea in giurisprudenza». La bella Conegliano, nel trevigiano, che Articolo8 condivide (come natali) con Alessandro Del Piero (calciatore) e Luca Zaia, presidente leghista della Regione Veneto. Per stare alla modernità.

Radicchio rosso screziato. Pare ami molto la cucina trevigiana e, a differenze di Del Piero con l’acqua minerale del fringuello, i buoni vini del veneto. Con Del Piero in genere compare pure una monaca ed è meglio lasciar perdere. Menù preferito (ma non abbiamo certezze): antipasto, Sardine In Saor. Primo: Fusilli Alla Trevisana a base di radicchio di trevissana, Risotto Alla Trevisana a base di radicchio di trevisana. Secondi tra carne e pesce: Salmone In Crosta Alla Trevisana, Trippa Alla Trevisana a base di vitello, Polpettine Di Pesce Alla Trevisana a base di tonno. Sui vini non abbiamo notizie. Per la maiuscole sprecate ci siamo affidati al ricettario ufficiale della Regione Veneto.

Politico monacale. Dopo cotanta coerenza al radicchio, la duttilità emerge nella politica. Questa volta ci affidiamo a Wikipedia. «È eletto per la prima volta deputato nelle fila del Partito Socialista, all’età di 29 anni nel 1979. Nel PSI fa parte della corrente di Gianni De Michelis e diviene a metà anni ’80 vicepresidente del gruppo socialista alla Camera. Ininterrottamente membro del governo come sottosegretario al Tesoro dal 28 luglio 1987 al 10 maggio 1994. E’ quindi uno dei principali protagonisti del debito pubblico, In dissenso da destra col segretario del PSI Ottaviano Del Turco, nel 1994 è tra i fondatori della Federazione dei Socialisti».

Quando disse di no. «Non rieletto, è comunque consigliere economico della presidenza del Consiglio del Berlusconi I. Poche settimane dopo lo scioglimento del PSI, Sacconi fonda Sinistra Liberale (poi Sinistra delle Libertà). Dal 1995 al giugno 2001 ha ricoperto la carica di branch office director presso l’OIL. Organizzazione Internazionale del Lavoro di Ginevra, agenzia specializzata delle Nazioni Unite». E qui occorre variare le fonti. Sede di “lavoro”, Roma. Sulla questione professionale di Sacconi-Articolo8 va in crisi lo stesso sito del Senato. “Ex funzionario agenzia ONU”. Per il sito della Camera Egli risulta invece ancora socialista, con la voce “professione”, lasciata in bianco.

OIL, ma non d’oliva. Testuale dal sito ufficiale. «L’Organizzazione Internazionale del Lavoro è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere la giustizia sociale e i diritti umani internazionalmente riconosciuti, con particolare riferimento a quelli riguardanti il lavoro in tutti i suoi aspetti. È stata la prima agenzia specializzata a far parte del sistema delle Nazioni Unite nel 1946, ma la sua fondazione risale al 1919 in seno alla Società delle Nazioni. Ne fanno parte 178 Stati e le lingue ufficiali sono inglese, francese e spagnolo. Ha sede principale a Ginevra. In Italia è presente a Torino». Chi sa se Marchionne è stato avvertito?

Pro memoria. «Il ruolo principale dell’OIL è quello di formulare gli standard minimi internazionali delle condizioni di lavoro e dei diritti fondamentali del lavoratore, tra cui: libertà di associazione, diritto di organizzazione, negoziazione collettiva, abolizione del lavoro forzato, parità di opportunità e trattamento e altri standard che regolano l’intero spettro dei diritti del lavoro». Rileggo per essere certo: “Negoziazione collettiva” è scritto. Cavolo. Parrebbe fare riferimento ad un Contratto nazionale di lavoro, in Italia l’articolo 18 della Statuto dei lavoratori. Altro che “deroga su accordi aziendali”. Nei solo 6 anni di lavoro della sua vita all’Onu doveva essere distratto.

Articolo8 e le barzelette. Dev’essere un vizio dell’attuale maggioranza di governo quello di combinare gaffes clamorose nel raccontare barzellette. Intanto bisogna saperle raccontare e Articolo8 non è certo Berlusconi. Poi misurarsi con l’uditorio. Appunto. Ministro la sa quella dell’ultimo Socialista di sinistra scoperto in clausura volontaria e monacale a difendere quel nome nobile di valori antichi oggi stuprati? “Ci fu Tangentopoli e molti persero il loro gratificate presente. Poi venne l’Uomo Nuovo che riscattò i reietti. In massa, senza settarismi. Tutti convertiti, convinti a rinnegare antiche pubbliche virtù per continuare a difendere vizietti privati. Uno solo rimase a dirsi Socialista e di sinistra. Stupito da tanta eroica pervicacia, l’Uomo Nuovo, incuriosito, gli chiese come aveva fatto a resistere. Risposta: “Ho detto soltanto di no”. Lui.

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