Manovra nel caos. Sulle pensioni Berlusconi dà la colpa a Sacconi
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Manovra nel caos. Sulle pensioni Berlusconi dà la colpa a Sacconi

Norma sui riscatti sbagliata: il premier cerca di appropriarsi della cancellazione impostagli a furor di web. Gasparri assicura torneremo a parlarne.

Manovra nel caos. Sulle pensioni Berlusconi dà la colpa a Sacconi
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1 Settembre 2011 - 09.51


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di Giulia Nitti

Pensioni: la cancellazione dei riscatti era sbagliata. Ora lo dice anche Silvio Berlusconi, costretto a ritirarla a furor di popolo. Il presidente del Consiglio assicura anche che la copertura alla manovra si troverà. E cerca di scaricare la colpa sul ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, “ispiratore” della cancellazione del ricatto (e di altre pessime cose che sono state inserite nella manovra sulle regole sindacali).
Ma gli economisti non la pensano come lui. Secondo Francesco Daveri, da noi intervistato, “mancano tra i 4 e i 6 miliardi”. Non a caso l’autorevole Wall Street Journal accusa il governo di mettere in pericolo l’eurozona.


Si torna a parlare di aumento dell’Iva

Il capo del governo, secondo l’Agenzia Ansa, ha anche rassicurato tutti sul fatto che le coperture per le modifiche decise nel vertice di maggioranza ci sono e che al limite, ma come estrema ratio, è sempre possibile ricorrere alla “scorta” di un possibile aumento dell’Iva. I
l presidente del Consiglio, secondo quanto riferito, ha ribadito a diversi interlocutori che il ministero dell’Economia sta reperendo le risorse necessarie a coprire tutti i punti dell’intesa di Arcore.

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Berlusconi: “La misura sulle pensioni era sbagliata”

La misura sulle pensioni era sbagliata ma da un punto di vista del gettito non avrebbe dato, soprattutto nel breve periodo, grandi risorse, spiega ora Berlusconi (ma avrebbe dovuto prima spiegarlo al suo ministro Sacconi, che ha avuto la brillante idea di cancellare i riscatti).


Iva aumentata anche di un punto e mezzo

Ad ogni modo, ha ancora sottolineato Berlusconi nelle sue conversazioni con ministri e dirigenti di partito, anche qualora le risorse necessarie a finanziare le modifiche alla manovra non risultassero sufficienti vi sarebbe sempre “la scorta” dell’aumento dell’Iva di 1-1,5 punti percentuali.


Il premier: nella maggioranza si parla troppo

Chi ha parlato con Berlusconi lo descrive particolarmente sorpreso, se non infastidito, dalle molte dichiarazioni alzatesi dalla maggioranza sulla manovra: non è il momento di fare dichiarazioni, serve moderazione e senso di responsabilità, ha argomentato.
Il capo del governo ha infine sottolineato che gli altri punti dell’accordo di Arcore restano validi, a cominciare dall’abolizione del contributo di solidarietà.

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Gasparri: pensioni? Torneremo a parlarne

Sulle pensioni ”molto, forse, si farà nei mesi futuri” e il contributo di solidarietà ”non rientrerà”: così Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, a proposito della manovra.
Gasparri ha poi confermato che la maggioranza sta valutando alcune proposte delle opposizioni, come quelle sulla cosiddetta ”spending review” e sulla ”valorizzazione degli immobili”. Punti sui quali, ha spiegato Gasparri, si può trovare una ”convergenza” fra maggioranza e opposizioni.

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