Preservativo, questo sconosciuto. Ecco le istruzioni per l'uso
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Preservativo, questo sconosciuto. Ecco le istruzioni per l'uso

Il profilattico previene sia le gravidanze indesiderate che le malattie a trasmissione sessuale, ma non è chiaro dove si può imparare a utilizzarlo correttamente [Lisa Canitano]

Preservativo, questo sconosciuto. Ecco le istruzioni per l'uso
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15 Ottobre 2012 - 21.37


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A parte qualche divertente video, e qualche blog di buona volontà succede che la maggior parte dei genitori scopre i preservativi nella borsa o nei cassetti dei propri figli, nuovi e qualche volta usati e annodati, e tace. Certo, domandare «vi ricordate di indossarlo prima di cominciare?» non è semplice, e forse non è nemmeno giusto. Gli adolescenti hanno un naturale pudore nei confronti dei genitori, che va rispettato, e parlare di sesso fra una cosa e l’altra forse non è proprio la cosa migliore. Ma chi dovrebbe farlo allora?

Gli operatori dei Consultori vanno nelle scuole, ma alle scuole medie è presto, per far vedere il preservativo e srotolarlo sopra le proprie dita, e alle scuole superiori è spesso tardi. Mancano le risorse, manca a volte la volontà e si rischia spesso di essere aggrediti dai genitori perché la ragazza «non ne sapeva nulla» e come vi siete permessi e via discorrendo. D’altra parte una gran parte dell’opinione cattolica è contraria per principio all’educazione sessuale nelle scuole, come negli Stati Uniti, dove Reagan, piuttosto che lanciare una campagna di informazione per i giovani, lanciò l’anello «rimango vergine fino al matrimonio». I risultati allora dimostrarono che i ragazzi e le ragazze con l’anello cominciavano i rapporti sessuali esattamente alla stessa età dei loro coetanei, ma usavano meno precauzioni. Il perché è ovvio. Se mi autorizzo a fare sesso ho il tempo per ragionare e prendere delle precauzioni. Se invece è una cosa proibita che faccio solo sotto l’irrefrenabile impulso animale (per nulla deprecabile, ma un po’ pericoloso, ahimè) forse è più eccitante (come tutte le cose proibite) ma purtroppo non ho il tempo e lo spazio mentale per usare una precauzione che, dimostrando la premeditazione, renderebbe il mio peccato imperdonabile.

Allora utilizzando l’occasione di una ricerca internazionale del Kinsey Institute americano, pubblicata sul giornale Sexual Health, che ci dice che anche nei paesi occidentali, Stati Uniti (e Italia, aggiungiamo noi), oltre che nell’Africa subsahariana e in Cina, l’uso scorretto del preservativo è frequentissimo, ripercorriamo insieme le linee guida messe a punto da un panel di esperti, sperando che il web le trasporti fino agli occhi dei giovani (e meno giovani) di tutto il mondo. Come abbiamo già accennato va indossato prima di cominciare la penetrazione. Non si può fare un poco l’amore, poi, quando si sente che la marea monta, interrompere, mettere il preservativo e continuare. Ci possono essere delle perdite preeiaculatorie che contengono spermatozoi vivi. È quasi un esibizione di competenza maschile, questo gioco del controllo, che manda in sala operatoria (nei paesi industriali, negli altri come tradizione in cucina) per abortire e, in alcuni paesi per morire, ogni anno migliaia e migliaia di donne. Fidati di me, dicono gli uomini e i ragazzi, alla malcapitata. E quando si sbagliano pazienza. Per loro poco danno. Sta alle donne chiedere di indossarlo, resistere alle suppliche (perdo l’erezione con il preservativo), ai ricatti (allora non mi ami davvero perché non mi vuoi sentire tutto) alle minacce (stavo meglio con Maria che non me lo chiedeva, quasi quasi ci torno).

E ora che lo abbiamo convinto a indossarlo dovremo anche controllare che lo metta giusto. Protegge dall’Aids, dalla sifilide, dall’epatite B, meno dal papilloma virus, che si trasmette anche tramite la cute. Esiste anche quello femminile, come insegna un video. Dovremo controllare che non sia scaduto, che il lubrificante che usiamo insieme al preservativo sia acquoso ( ci sono quelli apposta). Bisogna rompere la bustina che lo contiene senza rompere anche il preservativo (ma è meglio averne più di uno), attenzione alle unghie, ai denti, conservarlo in luoghi freschi e asciutti (non nelle tasche dei pantaloni). Controllare che la parte arrotolata rimanga all’esterno, e se ci si accorge dell’errore NON GIRARE IL PRESERVATIVO per rimetterlo dalla parte giusta ma buttarlo e ricominciare da capo con un altro. Spremere la punta per far andare via l’aria, lasciando uno spazio e poi finire di srotolarlo attentamente lungo il pene. Non toglierlo, non danneggiarlo con piercing o altro, cambiarlo se si cambia rapporto (per esempio dalla vagina all’ano). Una volta finito il rapporto prendere subito il preservativo per il bordino e tirarlo via (a noi lo insegnavano alla specializzazione di ostetricia e ginecologia, giuro, alla Sapienza, con tanto di mimica) e solo dopo farsi le coccole, altrimenti il pene si rimpicciolisce, il preservativo si sfila, il liquido seminale si versa in vagina. E siamo fritti. Se si srotola durante il rapporto mettere un nuovo preservativo, lavarsi, e chiedere consigli sull’eventuale uso di contraccezione di emergenza.

Alcuni esperti consigliano, per i giovani, la doppia protezione “pillola e preservativo”, cosa non tanto facile da ottenere. Alcuni ricordano che chi usa il preservativo se vuole veramente ottenere il 100 per cento dovrebbe associarlo al coito interrotto in modo da scongiurare ogni rischio di rotture pericolose. Meglio avere, comunque, preventivamente, una scatola della pillola contraccettiva d’emergenza, o pillola del giorno dopo, se usiamo il preservativo come mezzo contraccettivo perché la necessità della ricetta vede spesso gente disperata vagare per la città il sabato notte alla ricerca di aiuto. Certo, c’è l’Sos pillola del giorno dopo di Vita di Donna, ma non tutta l’Italia è coperta, ed è meglio premunirsi, con l’aiuto del proprio medico di medicina generale, del proprio ginecologo, o del nostro ortopedico amico e collaborante. Insomma per proteggersi perseveranza e pazienza,e tanta tanta tanta premeditazione.

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