Lo sperma è un ottimo alimento: lo sapevate?

Il sito di Discovery ci fa sapere, non senza un certo sussiego, che lo sperma è un ottimo alimento, soprattutto per le femmine.
Se pensate che la blasonata testata sia stata comprata da Rocco Siffredi, siete fuori strada. L’assunto è trattato con una serietà sceintifica quasi maniacale.
Nuove mirabilanti ricerche, afferma Discovery, dimostrano che «le femmine di alcune specie consumano abitualmente sperma del proprio maschio come se fosse cibo, utilizzando i nutrienti del liquido seminale per sostenere il proprio corpo e fecondare le proprie uova».
Lo studio, pubblicato da Biology Letters aggiunge una nuova dimensione (le dimensioni contano, come sappiamo) alla battaglia tra i sessi.
«Se i maschi – sentenzia la ricerca a firma dell’australiano Benjamin Wegener – usassero il proprio sperma per alimentarsi invece che per la fecondazione delle uova, perderebbero la propria possibilità riproduttiva. Quindi è interesse del maschio che la maggior parte del proprio sperma raggiunga le uova».
L’ineffabile ricercatore della Monash University di Melbourne, aggiunge spiegando che il consumo di sperma come alimento è ben documentato in molte specie, tra le quali noi umani siamo compresi. Ma nel nostro caso, rientra nel nostro processo riproduttivo.
Secondo il Columbia Health, dell’omonima università di New York, il seme maschile umano contiene fruttosio, acqua, acido ascorbico (ossia vitamina C), acido citrico, enzimi, proteine, zinco ed altro ancora. Accidenti, sembra di leggere gli ingredienti di un qualsiasi integratore per palestrati!
Seguendo ancora gli studi di Wegener, «il regolare consumo di sperma, comunque, nel mondo animale è molto meno usuale rispetto alla mera deglutizione di una eiaculazione».
A farlo solo alcune specie di mosche e uno strano invertebrato marino australiano simile ad una seppia dal nome evocativo, Spadella cephaloptera.
Gli umani possono quindi ingollare sperma ma non è certo una pratica regolare durante l’atto riproduttivo come invece sembra essere per queste specie.
Di certo, però, noi quando lo facciamo ci divertiamo molto di più delle seppie.
Evviva la scienza!