L'economia italiana è in crescita: il Pil del 2021 è a +6,5%. Ma eravamo cascati di 9 punti...
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L'economia italiana è in crescita: il Pil del 2021 è a +6,5%. Ma eravamo cascati di 9 punti...

La variazione acquisita del Pil per il 2022 è +2,4%. Il dato per il 2021 è corretto per le giornate lavorative e destagionalizzato rispetto al 2020, quando l'economia italiana aveva subito un crollo di quasi il 9%.

L'economia italiana è in crescita: il Pil del 2021 è a +6,5%. Ma eravamo cascati di 9 punti...
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31 Gennaio 2022 - 12.30


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Ottimismo dall’economia italiana che ha dato cenni di crescita nel 2021 registrando un aumento del 6,5% ,ai massimi dal 1995. Lo ha certificato l’Istat, sottolineando che la variazione acquisita del Pil per il 2022 è +2,4%. Il dato per il 2021 è corretto per le giornate lavorative e destagionalizzato rispetto al 2020, quando l’economia italiana aveva subito un crollo di quasi il 9%.

Nel quarto trimestre 2021 l’economia italiana ha registrato una crescita dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti. “Dal lato della domanda – spiega l’Istat – vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta”.

Gli ultimi tre mesi el 2021 hanno avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al quarto trimestre del 2020. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi.

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Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale, al lordo delle scorte, e un apporto negativo della componente estera netta. “L’economia italiana – è il commento dell’Istat – registra per il quarto trimestre consecutivo una espansione, seppure a ritmi più moderati rispetto ai periodi precedenti. Anche dal lato tendenziale, la crescita è risultata molto sostenuta, superiore ai 6 punti percentuali. La stima preliminare che ha, come sempre, natura provvisoria, riflette dal lato dell’offerta uno sviluppo ulteriore del settore dell”industria e dei servizi, e un calo in quello dell’agricoltura”.

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