La storia di Tina Anselmi diventa un film: “Una vita per la democrazia”
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La storia di Tina Anselmi diventa un film: “Una vita per la democrazia”

Ad interpretarla è Sarah Felberbeaum. Il film, che andrà in onda la sera del 25 aprile su Rai 1, è una coproduzione targata Rai Fiction Bibi Film diretta da Luciano Manuzzi.

La storia di Tina Anselmi diventa un film: “Una vita per la democrazia”
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18 Aprile 2023 - 17.06 Culture


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“Una donna che riesce, riesce per tutte le altre” e Tina Anselmi è stata un vero esempio, ma non solo per le donne, per tutti. Lei, che nella sua vita è stata tanto: partigiana della brigata Cesare Battisti all’età di soli 16 anni, quando i corpi morti impaccati di alcuni ragazzi partigiani, poco più grandi di lei, smossero in lei qualcosa che l’avrebbe portata a non restare più indifferente difronte certe ingiustizie.

“Se vuoi cambiare il mondo devi esserci”, diceva e lei l’ha fatto: come staffetta prima, come sindacalista poi in difesa delle operaie; ma anche come prima donna ministra in Italia – nel 1976 del Lavoro e nel 1978 della Salute -, nonché promotrice di alcune delle leggi e riforme più importanti per il nostro Paese. Ricordiamo la 194 sull’aborto, la legge Basaglia per la chiusura dei manicomi e l’impegno per l’istituzione di un Servizio Sanitario Nazionale.

Ha speso un’intera vita a dare forma ad una nascente democrazia, proprio come recita il titolo di questo film dedicato alla sua storia.

Ad interpretarla sarà l’attrice Sarah Felberbaum, la quale, non appena ha saputo l’immenso valore del ruolo che avrebbe ricoperto, si è messa subito a studiare, onorata di indossare le vesti della grande donna che è stata Tina Anselmi. Lo racconta la stessa attrice – come riportato da Nicoletta Tamberlich, giornalista di Ansa: “Non avrei mai creduto di poterla interpretare (…) ho letto e studiato tantissimo perché ho sentito immediatamente la responsabilità di questo ruolo. Questo film può insegnare alle nuove generazioni che la battaglia per la parità va avanti da tantissimi anni e non bisogna fermarsi. Non bisogna dare per scontato quello che abbiamo e considerare la democrazia come un dovere è l’eredità che ci ha lasciato Anselmi, i suoi insegnamenti, lei che per prima tanto ha fatto”.

La pellicola ripercorrerà la storia di questa importante figura, per renderle omaggio e dirle grazie per l’impegno con cui ha sempre portato avanti le sue battaglie. Un momento saliente sarà quello che racconta gli anni del rapimento di Aldo Moro.

Proprio mentre un nuovo governo stava nascendo, questo evento scosse l’Italia intera stravolgendo ogni agenda politica. La stessa attrice confessa: “La scena più difficile è stata l’ultima, dovevo capire cosa stavo dicendo sulla Commissione P2. Dovevo avere confidenza con quel concetto”.

In quegli anni, infatti, Tina Anselmi è Presidente della Commissione di inchiesta sulla loggia massonica P2, un ruolo fino ad allora assegnato a soli uomini. “Sono stata la prima donna a partecipare a una commissione di inchiesta. E sono convinta di doverlo al fatto che le nomine le ha proposte una donna, Nilde Jotti. Diciamolo con franchezza. Quando a fare le nomine erano gli uomini, mai sono stati sfiorati dall’idea che una donna potesse entrare in una commissione d’inchiesta.” – aveva dichiarato lei stessa. Di quel momento – avrebbe poi rivelato qualche anno dopo – solo di una cosa si dispiaceva: “(…) che non si è voluto continuare a indagare, a studiare il nostro lavoro, ad andare fino in fondo, a leggere, a soppesare i 120 volumi degli atti della Commissione, che tutti potrebbero consultare, e che si trovano nella biblioteca della Camera”.

Il film, quindi, vuole anche essere un modo “per accendere qualche lampadina su come andrebbe fatta la politica”, come dichiara l’attrice protagonista. Concorda su questo anche il regista, il quale confessa che non è stato semplice realizzare il girato, ma allo stesso tempo è stato un lavoro stimolante. Queste le sue parole: “Anselmi ha dato un imprinting di bellezza e di gioia all’attività politica che oggi è mancante. Amava occuparsi degli altri e agiva con la volontà di aiutare tutti”, nella convinzione che seguire l’esempio di qualcuno che spende la propria vita a favore del cambiamento, è ciò che serve per credere che, se si vuole, ognuno di noi può essere e fare.

Come la stessa Anselmi sosteneva il nostro Paese, la nostra Democrazia, aveva solo bisogno di ‘normalità’ e, una politica che non vuole donne in prima linea, è solo una politica che ha già perso in partenza. Ogni battaglia conta, ogni parola merita di essere ascoltata se decanta rispetto, uguaglianza, inclusione, pace… perché quando ci si impegna per una battaglia, le vittorie a cui si arriva sono vittorie per l’intera società. Che siano state portate avanti da uomini, o donne.  

Il cast del film include anche Alessandro Tiberi (Giovanni Di Ciommo), Andrea Pennacchi (Ferruccio), Sara D’Amario (Nilde Iotti), Gaetano Aronico (Aldo Moro), Benedetta Cimatti (Francesca) ed Enrico Mutti (Benigno Zaccagnini). E con Antonio Piovanelli nel ruolo di Sandro Pertini.

Alla conferenza stampa erano presenti anche anche la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, il produttore Angelo Barbagallo, la sorella di Anselmi, Maria, e Anna Vinci, autrice del soggetto e dei libri “La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi” e “Storia di una passione politica” (quest’ultimo scritto con la stessa Anselmi).

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