La storia dei fratelli Cervi diviene un film sulla Resistenza
Top

La storia dei fratelli Cervi diviene un film sulla Resistenza

Nell’80esimo anniversario dell’eccidio dei sette fratelli Cervi, Liviana Davì realizza "I miei sette padri", un docufilm il cui protagonista sarà Adelmo, di appena 4 mesi, quando morì il padre per mano dei fascisti.

La storia dei fratelli Cervi diviene un film sulla Resistenza
Preroll

redazione Modifica articolo

21 Marzo 2023 - 17.30 Culture


ATF

Erano sette i fratelli Cervi, la cui vita si spense quando, nel dicembre del 194,3 vennero catturati, torturati e poi fucilati dai fascisti nel poligono di tiro di Reggio Emilia. La triste storia, raccontata grazie alle parole del padre Alcide Cervi, era già divenuta un libro nel 1955. Fu Calvino per primo a restare impressionato dalla figura di Alcide e, in generale, da quella famiglia brutalmente cancellata perché contro la dittatura: “Lotta contro la guerra, patriottismo concreto, nuovo slancio di cultura, fratellanza internazionale, inventiva nell’azione, coraggio, amore della famiglia e della terra, tutto questo fu nei Cervi”, scrisse. Le vicende vennero così tramutate grazie alla sua penna in un classico della Resistenza, dal titolo “I miei sette figli”, poi stampato in centinaia di copie e tradotto in moltissime lingue.

A raccogliere il testimone, nel 2023, ad ottant’anni da quell’eccidio, è stata la regista Liviana Davì che prosegue il racconto di una delle storie più significative della resistenza al nazifascismo, intitolandolo “I miei sette padri”. Lo fa attraverso gli occhi di Adelmo, figlio di Aldo, uno di quei sette fratelli. Il piccolo aveva soltanto 4 mesi quando suo padre venne brutalmente ammazzato e, da allora, coltiva in sé il seme della lotta, svolgendo attività politiche mirate a schiacciare le ingiustizie per portare in alto il nome di una famiglia, la sua, divenuta per prima un mito della Resistenza.

Il film è un viaggio alla scoperta di un padre, che Adelmo non ha mai avuto, ma che avrebbe tanto voluto conoscere, non solo attraverso le parole di chi in questi anni lo hanno raccontato. La volontà, quindi, di spogliare il padre Aldo dal mito che lo riveste per conoscere davvero chi si nascondeva dietro quell’uomo, un padre prima di tutto, il suo, che non solo combatteva la dittatura, ma dedito anche al lavoro e, soprattutto, alla famiglia.

Un destino, quindi, che lo ha segnato fin da piccolissimo e che al contempo lo ha fatto crescere in fretta. Oggi Adelmo è adulto ed è ormai consapevole – pur con una punta di amarezza – che l’assenza del padre è e sarà sempre una presenza costante nella sua vita, nelle sue battaglie e nel suo impegno politico e sociale.

Un docufilm inedito, che grazie ad un lavoro di crowdfunding, è riuscito a coinvolgere più di 600 realtà antifasciste e che sa di storia, la nostra storia, quella dell’Italia durante il ventennio fascista. Un film anche impreziosito di materiali inediti, come le pellicole di 8 mm girate da Mario Cervi (figlio di Agostino Cervi e cugino di Adelmo) nella casa di famiglia, negli anni ’80.

“I miei sette padri” sarà visibile, in anteprima, il 26 marzo a Casa Cervi di Reggio Emilia, poi in anteprima nazionale anche al Cinema Lumière di Bologna, il 21 aprile.

Native

Articoli correlati