di Giordano Casiraghi
Esattamente l’11 marzo di tre anni fa Gianni Morandi ha avuto un incidente alla mano destra, con il fuoco. E proprio da quell’incidente è tornata fortemente la voglia di cantare, forse per distrazione, anche perché l’incidente non è stato banale.
Oggi Gianni Morandi torna con un disco, «Evviva!», in uscita il 3 marzo. Tempo prima dell’incidente Morandi aveva fatto un post dove raccontava di essere stato a Milano, ma che dopo un incontro con i dirigenti della sua casa discografica Sony stava tornando nella sua Emilia senza alcun impegno per una nuova avventura discografica. Non c’erano le condizioni e l’idea di procedere con un album di cover non convinceva lo stesso artista che ha aspettato finché?
«Quello che mi è successo come incidente, alla mano in particolare – racconta Morandi – ha allarmato più di qualche collega che mi ha chiamato per chiedere delle mie condizioni. Tra questi Jovanotti che si è subito messo al lavoro per presentarmi una canzone». E da lì è ripartito tutto, da «L’allegria» per l’estate 2021 a «Apri tutte le porte» portato in gara al Festival di Sanremo 2022 e «La ola» per l’estate 2022. Poi le presenze costanti alle tappe del Jova Beach Party, la parte di spalla alla conduzione del Festival di Sanremo 2023 dove Morandi ha conquistato tutti. I suoi interventi mai fuori posto, la grande interpretazione delle canzoni di Lucio Dalla e il saper uscire con naturalezza e semplicità da ogni contrattempo, come quando si è visto con la scopa in mano sul palco del Festival. E la scopa si è materializzata e consegnata come gadget ai partecipanti della conferenza stampa milanese, per parlare dell’album che inizia con «Evviva!», dal ritmo incalzante, e non poteva essere altrimenti visto che porta la firma di Jovanotti, come altri brani come «Anna della porta accanto» (nessun riferimento alla moglie Anna assicura Gianni), «Apri tutte le porte», «La ola» e «L’allegria». Nell’album anche «Fatti rimandare dalla mamma a prendere il latte», brano di Migliacci e Bacalov, ripreso con Sangiovanni, canzone che Morandi ha portato a Sanremo a sessant’anni dalla pubblicazione. Altro brano è «Un milione di piccole tempeste», di Mancino, Coro, Camba e Simonelli, a raccontare il rapporto genitore-figlio. Infine, del nipote Paolo Antonacci è «Stasera gioco in casa», la canzone con la quale l’artista ha aperto i 36 concerti al Teatro Duse di Bologna. Tra le note a margine dell’album «Evviva!» è lo stesso Jovanotti che racconta il suo incontro e rapporto di stima e collaborazione con Morandi. Quest’ultimo non assicura però la presenza di Jovanotti in qualche data del tour. Di certo Sangiovanni ci sarà nella data a Milano.
Alle numerose domande dei giornalisti Gianni risponde con disponibilità, riuscendo a essere affabile con tutti, qualcuno chiede se anche l’anno prossimo sarà sul palco con Amadeus: «Più facile andarci in gara, non credo che Amadeus ripeterà la formula, al suo quinto e ultimo Sanremo come presentatore. Molti artisti hanno rivisto la propria posizione e partecipare alla gara non è più visto come un problema».
In un momento dove si parla di pace torna attuale una canzone pacifista come «C’era un ragazzo», come vede Morandi la questione? «A suo tempo la canzone ha avuto perfino un’interrogazione parlamentare. E pensare che venne invece premiata in Russia dove l’ho cantata, come l’ho cantata a Kiev. Oggi invece acquista un significato particolare, specialmente per la Russia che ha assunto la parte di invasore. Mi chiedete che ruolo deve avere un artista nella società. Ebbene io penso che con le canzoni non si possono lanciare messaggi, qualcuno magari ci riesce, ma credo sia importante per ciascuno dare esempi di comportamento».
Non potevano mancare domande su Lucio Dalla e Lucio Battisti: «Con Dalla ho avuto varie occasioni di collaborazione, conoscendoci dal 1963, fino a un tour insieme, mentre con Lucio Battisti sono stato a un Cantagiro quando io portavo «Chimera» e lui «Balla Linda». Mi propose una canzone sua, non credo fosse «Per una lira», adesso non ricordo quale fosse, ma non se ne fece nulla, anche perché in quel periodo avevo molte proposte.
Certo, a pensarci, entrambi si chiamavano Lucio e sono nati con poche ore di distanza l’uno dall’altro. Per quanto riguarda il fatto che Battisti abbia preferito ritirarsi quando era ancora giovane non saprei cosa dire. Lui certamente, come Mina, aveva una forte pressione da fotografi e stampa, e non erano certamente entusiasti di presentarsi dal vivo con concerti e tournée. Io sono l’esatto opposto, finché ci sarà un pubblico disposto a comprare biglietti per i concerti io andrò incontro a loro, ma state certi che mi fermerò in tempo».
Alla domanda se oltre ai palasport non ha pensato di andare anche a San Siro, Morandi risponde con la solita modestia che lui non è una rockstar e, anche quando da Bologna gli chiedono se andrà a cantare al Dall’ara lui l’aggira l’idea rispondendo che per ora si accontenta di andare a vedere la squadra di calcio, che ha appena battuto l’Inter e di questo ne ha scherzato con Amadeus.
A breve parte il Tour nei Palasport, con una scaletta che Morandi definisce obbligati, dove certe canzoni non si potranno evitare, ma tante resteranno fuori, avendone incise oltre cinquecento. Sul palco con lui avremo: Luca Colombo, alle chitarre e maestro d’orchestra con Michele Quaini, quindi Ricky Quagliato alla batteria, Ambrogio Frigerio al trombone, Paola Zadra al basso, Maurizio Campo al pianoforte, Michele Lombardi alle tastiere, Camilla Rolando alla tromba, Nicholas Lecchi al sax, Daniele Leucci alle percussioni, Silvia Olari, Roberto Tiranti e Alessandra Kidra ai cori.
10 MARZO 2023 | RIMINI @ STADIUM RIMINI
12 MARZO 2023 | MILANO @ MEDIOLANUM FORUM – SOLD OUT
15 MARZO 2023 | FIRENZE @ NELSON MANDELA FORUM
18 MARZO 2023 | ROMA @ PALAZZO DELLO SPORT
21 MARZO 2023 | BOLOGNA @ UNIPOL ARENA
23 MARZO 2023 | TORINO @ PALA ALPITOUR
25 MARZO 2023 | ANCONA @ PALAPROMETEO
28 MARZO 2023 | BARI @ PALAFLORIO
30 MARZO 2023 | EBOLI @ PALASELE