La lettera di Lodo Guenzi: "Caro no-vax, parli di Covid chi è del mestiere. Io e te non ne capiamo un...
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La lettera di Lodo Guenzi: "Caro no-vax, parli di Covid chi è del mestiere. Io e te non ne capiamo un...

L'artista bolognese de Lo stato sociale: "Non condivido la tua presunzione di potersi laureare in medicina su google"

La lettera di Lodo Guenzi: "Caro no-vax, parli di Covid chi è del mestiere. Io e te non ne capiamo un...
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9 Dicembre 2021 - 18.13


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Riusciranno i nostri eroi a far cambiare idea a fanatici nemici della scienza che credono più all’ultimo dei ciarlatani che agli scienziati?


Qualcuno ha gettato la spugna. Qualcun altro ci prova.

“Caro no vax, io un po’ ti capisco”. Inizia così la ‘Lettera a un no vax’ che Lodo Guenzi dello Stato Sociale ha pubblicato sui social per confutare la posizione di chi non si vaccina contro il Covid.

“Nessuno – dice l’artista bolognese – è più ipocondriaco di me, anche se alla fine tra alcol, smog e autostrada non c’è giorno che non scelga qualcosa che può farmi del male”. Capisco la paura, di fronte a quello che non si vede, la rabbia di fronte alle serrande che chiudono mentre gli autobus sono più pieni di prima, alla gestione dell’emergenza di salute scordandosi spesso quella di vita delle persone. Capisco l’odio nel sentirsi trattare tutti come imbecilli, che liquidare migliaia di persone come imbecilli è un po’ da imbecilli”, sottolinea.

Per poi aggiungere: “Non condivido la tua presunzione di potersi laureare in medicina su google, lo sfrontato ottimismo di chi sostiene che una cerchia ristretta di eminenze oscure governino questo mondo in cui un comune fa fatica a mettersi d’accordo su dove mettere le strisce pedonali, esistessero davvero e fossero capaci di tutto questo se mai gli girasse di agire per il bene entro una settimana il mondo sarebbe un paradiso. Non so cosa dirti di preciso, ma c’era la neve l’ultima volta che ho creduto fosse un’influenza di stagione che uccideva solo chi stava già male, avevo un amico di quarant’anni in rianimazione, pensavo sarebbe comunque alla fine andato tutto bene, pensavo di sapere come va va a finire. Ora la neve mi fa piangere, perché non lo sapevo. Da allora lascio a fare a chi è del mestiere, perché io e te non sappiamo un cazzo”, conclude Guenzi.

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