Gli anti-Putin del "Corpo dei Volontari Russi" volevano liberare Navalny durante un trasferimento
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Gli anti-Putin del "Corpo dei Volontari Russi" volevano liberare Navalny durante un trasferimento

Il "Corpo dei Volontari Russi", un gruppo che partecipa alla guerra a fianco dell'Ucraina aveva progettato di liberare Alexei Navalny dal carcere

Gli anti-Putin del "Corpo dei Volontari Russi" volevano liberare Navalny durante un trasferimento
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21 Febbraio 2024 - 00.29


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Il “Corpo dei Volontari Russi”, un gruppo che partecipa alla guerra a fianco dell’Ucraina aveva progettato di liberare Alexei Navalny dal carcere quando il dissidente venne trasferito dalla colonia correzionale n. 6 nella regione di Vladimir a quella ancora più rigida di Yamal, dove in seguito è morto.

E’ lo stesso Corpo dei Volontari a svelare, ora, il progetto denominato “Operazione Dicembre”: “Purtroppo, le misure di sicurezza adottate dal Servizio Penitenziario Federale e dall’FSB per prevenire questa eventualità – dicono – si sono dimostrate abbastanza efficaci. La data del trasferimento di Alexei cambiava continuamente, e quando è avvenuto, è stato circondato dal massimo segreto. La data e l’ora del trasferimento – ricostruiscono i volontari russi al fianco degli ucraini – sono state posticipate più volte, e alla fine è iniziato improvvisamente, per ordine verbale diretto del capo del Servizio Penitenziario Federale, e il nostro gruppo non ha avuto il tempo di spostarsi nell’area del trasferimento”, ha detto il Corpo dei Volontari Russi.

I membri dell’organizzazione affermano che avrebbero portato Navalny in Ucraina. Dopo che Navalny è stato trasportato all’IK-3 nel circondario autonomo di Yamalo-Nenets, i membri del Corpo dei volontari russi hanno elaborato un piano per salvare il politico da questa colonia.

L’RDK ha pubblicato il piano dell’IK-3, i documenti del Servizio Penitenziario Federale, comprese le richieste degli avvocati di Navalny, i filmati delle telecamere a circuito chiuso e le trascrizioni delle comunicazioni del politico con altri prigionieri. Come si evince dal materiale sotto il titolo “Operazione “Dicembre”, che è stato pubblicato dal gruppo, questi dati sono stati ricevuti da dipendenti “non indifferenti” del Servizio Penitenziario Federale e da altri prigionieri della colonia.

Sfumata l’opportunità di salvare Navalny, il gruppo fa una promessa: “Purtroppo non abbiamo avuto il tempo di salvare Aliaksei, ma centinaia di prigionieri politici e prigionieri di coscienza rimangono in cattività. Crediamo e lavoriamo per strapparli dalle grinfie del regime in un modo o nell’altro”.

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