Unicef: "Gaza è il posto più pericoloso al mondo per i bambini"
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Unicef: "Gaza è il posto più pericoloso al mondo per i bambini"

Lo ha detto la Direttrice generale dell'Unicef, Catherine Russell sulla ripresa dei combattimenti a Gaza, dopo sette giorni di tregua.

Unicef: "Gaza è il posto più pericoloso al mondo per i bambini"
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4 Dicembre 2023 - 01.15


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«La Striscia di Gaza è di nuovo il luogo più pericoloso al mondo per essere un bambino». Lo ha detto la Direttrice generale dell’Unicef, Catherine Russell sulla ripresa dei combattimenti a Gaza, dopo sette giorni di tregua.

«Prima della pausa – ha aggiunto -, secondo le notizie, più di 5.300 bambini palestinesi sono stati uccisi in 48 giorni di bombardamenti incessanti, un dato che non include molti bambini ancora dispersi e presumibilmente sepolti sotto le macerie. Se la violenza dovesse tornare su questa scala e intensità, possiamo presumere che altre centinaia di bambini saranno uccisi e feriti ogni giorno. E se non saremo in grado di far arrivare acqua, cibo, forniture mediche, coperte e vestiti caldi a chi ne ha bisogno, ci troveremo di fronte a una catastrofe umanitaria.

La pausa umanitaria ha permesso di aumentare le consegne di aiuti di prima necessità a Gaza e in tutta la regione. L’Unicef e i suoi partner – ha spiegato la rappresentante dell’organizzazione – hanno potuto incrementare in modo significativo le operazioni e i programmi. E abbiamo potuto iniziare a riunire i bambini separati con le loro famiglie. Ma Ciò non è stato sufficiente per soddisfare l’entità dei bisogni umanitari. Ora – ha aggiunto Catherine Russell – abbiamo bisogno di un accesso più sicuro e prevedibile per raggiungere i bambini feriti, sfollati e traumatizzati. E dobbiamo far arrivare gli aiuti ai bambini che sono vulnerabili al clima freddo e umido che è arrivato. I bambini hanno bisogno di un cessate il fuoco umanitario duraturo. Chiediamo a tutte le parti di garantire che i bambini siano protetti e assistiti, in conformità con gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario. Tutti i bambini dello Stato di Palestina e di Israele meritano la pace e la speranza di un futuro migliore»

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