Israele arresta Ahed Tamimi, simbolo della resistenza palestinese all'occupazione
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Israele arresta Ahed Tamimi, simbolo della resistenza palestinese all'occupazione

L'attivista palestinese Ahed Tamimi (22 anni). Lo ha fatto durante un raid in Cisgiordania. È accusata di incitamente al terrorismo per un post molto duro verso Israele.

Israele arresta Ahed Tamimi, simbolo della resistenza palestinese all'occupazione
Ahed Tamimi
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6 Novembre 2023 - 09.57


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Lei è stata un simbolo della resistenza palestinese contro l’occupazione militare israeliana e anche adesso è finita nel mirino di Gerusalemme.

L’esercito israeliano ha arrestato questa mattina l’attivista palestinese Ahed Tamimi (22 anni). Lo ha fatto durante un raid in Cisgiordania.

L’arresto è avvenuto con l’accusa di «incitamento al terrorismo». Un portavoce dell’esercito israeliano ha riferito che «Ahed Tamimi è stata arrestata con l’accusa di incitamento alla violenza e ad attività terroristiche nella città di Nabi Saleh».

Al-Tamimi è stata portata nella sede delle forze di sicurezza israeliane per un ulteriore interrogatorio. Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha pubblicato un post sulla piattaforma «X», in cui elogia l’esercito israeliano per l’arresto di Ahed Tamimi, aggiungendo: «Non tollereremo i terroristi e i loro sostenitori».

Tamimi aveva scritto: “Il nostro messaggio alle mandrie di coloni è che vi aspettiamo in tutte le città della Cisgiordania. Vi massacreremo e direte che ciò che vi ha fatto Hitler era uno scherzo. Berremo il vostro sangue e mangeremo i vostri teschi”. Parole durissime ma che riguardano gli abusi dei coloni (denunciati anche a Biden) che in questi mesi protetti e spalleggiati dai militari hanno aggredito e talvota ferito e ucciso i palestinesi.

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La ragazza è una attivista per i diritti del popolo palestinese nata a Nabi Salih in Cisgiordania. È celebre per i video che la ritraggono mentre difende la sua casa e la sua famiglia dai soldati israeliani.

La giovane fu arrestata il 19 dicembre 2017 per aver reagito alle intimidazioni da parte di due militari israeliani dopo aver saputo che il cugino di 15 anni era stato ferito da un colpo alla testa ravvicinato durante una protesta. Condannata a 8 mesi di carcere, è stata rilasciata il 29 luglio 2018. 

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