Uno stralcio dell’intervento fatto da Navalny davanti al pubblico ministero che per lui ha chiesto 20 anni di carcere, per “estremismo”. Parole che sono un atto d’amore per la Russia:
“La mia Russia sta annaspando in una pozzanghera di fango o sangue, con le ossa rotte, con una popolazione povera e derubata, e decine di migliaia di persone che sono morte nella guerra più stupida e insensata del 21esimo secolo. Ma prima o poi risorgerà. E dipende da noi su cosa farà affidamento in futuro…
Amo la Russia. Il mio intelletto mi dice che vivere in un Paese libero e prospero è meglio che vivere in uno corrotto e impoverito. E quando sono qui e guardo questo tribunale, la mia coscienza dice che non ci sarà giustizia in un tribunale del genere per me o per chiunque altro. Un Paese in cui non esiste un processo equo non diventerà mai prospero. Quindi, ora l’intelletto dice di nuovo, sarà ragionevole e corretto da parte mia lottare per un sistema giudiziario indipendente, elezioni eque, per essere contro la corruzione, perché allora raggiungerò il mio obiettivo e sarò in grado di vivere nella mia Russia libera e prospera..E allo stesso modo, perché un Paese nuovo, libero, ricco possa nascere, deve avere dei genitori, chi lo vuole, chi lo aspetta e chi è pronto a fare qualche sacrificio per la sua nascita, rendendosi conto che ne vale la pena…
Sono accusato di incitare all’odio nei confronti di rappresentanti delle autorità e dei servizi speciali, giudici e membri del partito Russia Unita. Ma no, non sto fomentando l’odio. Ricordo solo che l’uomo ha due gambe: coscienza e intelletto. E quando ti stancherai di scivolare con questo potere, spezzandoti la fronte e il futuro, quando finalmente capirai che il rifiuto della coscienza alla fine porterà alla scomparsa dell’intelletto, allora, forse, starai su quelle due gambe su cui una persona dovrebbe stare, e insieme saremo in grado di avvicinare la Bella Russia del Futuro”.