Storia di Alexander Gabyshev, lo 'sciamano' anti-Putin fatto rinchiudere in un manicomio
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Storia di Alexander Gabyshev, lo 'sciamano' anti-Putin fatto rinchiudere in un manicomio

Alexander Gabyshev è detenuto in cure psichiatriche obbligatorie dal 2019, dopo essere partito per un viaggio attraverso il paese fino a Mosca con l'obiettivo di espellere pacificamente Putin.

Storia di Alexander Gabyshev, lo 'sciamano' anti-Putin fatto rinchiudere in un manicomio
Alexander Gabyshev sciamano anti-Putin
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26 Giugno 2023 - 12.56


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Dissenso e uso psichiatrico della repressione: Alexander Gabyshev, una sciamano (o sedicente tale) proveniente dall’estremo oriente russo, è detenuto in cure psichiatriche obbligatorie dal 2019, dopo essere partito per un viaggio attraverso il paese fino a Mosca con l’obiettivo di espellere pacificamente dal potere il presidente Vladimir Putin e “ripristinare la democrazia” ”in Russia eseguendo un rituale sciamanico sulla Piazza Rossa.

Oggi un tribunale dell’Estremo Oriente russo ha ordinato di trasferirlo da un dispensario neuropsichiatrico a un ospedale psichiatrico generale a Yakutsk, dove sarà sottoposto a una forma di trattamento “più mite”.

L’organizzazione russa per i diritti umani Memorial ha dichiarato Gabyshev un prigioniero politico.

La Free Yakutia Foundation, un movimento contro la guerra nella repubblica natale di Gabyshev, Sakha, ha protestato sul caso Gabyshev. E ha scritto:

“Sono passati due anni dal secondo collocamento di Alexander Gabyshev per cure obbligatorie in un dispensario psichiatrico. La pratica di utilizzare la psichiatria punitiva come strumento per mettere a tacere i dissidenti è nota e amata in Russia sin dalla persecuzione di Pyotr Chaadayev da parte dell’Okhranka, il servizio di sicurezza dello Zar, nel XIX secolo.

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Alexander Prokopyevich Gabyshev, bidello, saldatore, tuttofare e laureato al dipartimento di storia della Yakut State University, inizialmente sembrava essere un cittadino comune che non si adattava al sistema capitalista prevalente. Ma lui, a differenza di tanti altri, ha avuto il coraggio di denunciare la solitudine, il disordine e l’ingiustizia. La sua campagna, iniziata nell’agosto 2018, inizialmente non aveva obiettivi specifici, anche se Gabyshev si è identificato come un pellegrino e una parsona che ha abbracciato le credenze dei popoli indigeni del Nord”.

Poi la popolarità, la paura del Cremlino, l’arresto e la deportazione in un ospedale psichiatrico. Da 4 anni.

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