San Pietroburgo, 5 studenti redarguiti per aver fatto domande scomode a due soldati russi
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San Pietroburgo, 5 studenti redarguiti per aver fatto domande scomode a due soldati russi

 I vertici del Politecnico statale di gestione e commercio di San Pietroburgo hanno rimproverato cinque studenti per le domande poste durante un incontro con due soldati di un battaglione che ha partecipato all'invasione russa dell'Ucraina. 

San Pietroburgo, 5 studenti redarguiti per aver fatto domande scomode a due soldati russi
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29 Aprile 2023 - 09.59


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Vietato fare domande scomode, ovvero cronaca di un incontro autogol.

 I vertici del Politecnico statale di gestione e commercio di San Pietroburgo hanno rimproverato cinque studenti per le domande poste durante un incontro con due soldati di un battaglione che ha partecipato all’invasione russa dell’Ucraina. 

L’incontro si è tenuto a metà aprile. I due militari, Alexey Kuznetsov con il nominativo “Bamsi” e Matvey Usvaysky con il nominativo “Nevsky” sul palco, gli studenti seduti in platea. Alla direzione del college non è piaciuto che ai soldati del battaglione fosse stato chiesto il significato dei loro distintivi, un teschio e delle ossa, così smile alle strisce della divisione SS “Death’s Head” (“Totenkopf”). Alexei Kuznetsov, rispondendo, ha detto che i rappresentanti del reggimento cosacco del generale Yakov Baklanov hanno combattuto sotto queste bandiere nel XIX secolo. Ma non è stata questa la sola domanda scomoda. l’altra, ritenuta ancora più inopportuna, è quando dalla sala è stato chiesto ai due veterani: quante persone devono essere uccise per perdere il valore della vita umana? 

Leggi anche:  Ucraina, i militari di Kiev riconquistano posizioni nel nord di Sinkivka

  Come risulta dalla registrazione audio dell’incontro ( c’è solo quello, e ci sono un paio di foto ) uno degli studenti ha chiesto come si può difendere il proprio Paese occupando un territorio straniero. E’ stata la ciliegina sulla torta anche perché la domanda è stata accolta da un applauso. Poco è servito che uno dei due militari abbia risposto: “Quando il tuo Paese è minacciato, può essere difeso dal territorio di qualcun altro”.

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