Mosca vuole mettere al bando il Tribunale internazionale e punire i russi che collaborano
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Mosca vuole mettere al bando il Tribunale internazionale e punire i russi che collaborano

Lo ha detto il presidente della Duma di Stato, Vyacheslav Volodin, che ha proposto di vietare le attività della Corte penale internazionale (Cpi) in Russia.

Mosca vuole mettere al bando il Tribunale internazionale e punire i russi che collaborano
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25 Marzo 2023 - 10.45


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La Corte Penale Internazionale spicca un mandato d’arresto per Putin e Mosca cosa fa, pensa di mettere al bando la Corte internazionale. Lo ha detto il presidente della Duma di Stato, Vyacheslav Volodin, che ha proposto di vietare le attività della Corte penale internazionale (Cpi) in Russia.

Su Telegram, Volodin ha affermato che i legislatori russi devono concentrarsi sull’esperienza internazionale e ha citato l’esempio degli Stati Uniti, dove nel 2002 è stata adottata una legge secondo la quale un cittadino americano può essere arrestato o detenuto su mandato della Cpi.

Di fatto, Volodin ha proposto di modificare la legislazione russa,  proibirebbe qualsiasi attività della CPI nel territorio della Federazione Russa, oltre a introdurre “responsabilità per l’assistenza e il sostegno della CPI”. Come se un russo lavorasse per il nemico: in altri termini i russi che dovessero collaborare con la Corte Penale internazionale sarebbero arrestati.

Il Presidente della Duma di Stato ha proposto pure di concludere accordi bilaterali con “paesi amici”, che prevedano un rifiuto reciproco di cooperare e assistere la CPI. Volodin ha aggiunto che il Presidente della Federazione Russa dovrebbe avere il diritto di “qualsiasi azione per proteggere i cittadini nel caso in cui le strutture internazionali prendano decisioni che contraddicono le norme della Costituzione russa”.   

  Come si sa, la Corte penale internazionale dell’Aia il 17 marzo ha emesso un mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin, accusato di deportazione illegale di bambini dai territori occupati dell’Ucraina in Russia. Un mandato simile è stato emesso contro il difensore civico per i diritti dei minori Maria Lvova-Belova. A partire dal 2023, in Ucraina sono stati registrati oltre 16 mila casi di espulsione forzata di minori. Solo poco più di 300 bambini sono riusciti a tornare.

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