La Russia: "Mandato d'arresto per Putin? La corte internazionale per noi non ha significato"
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La Russia: "Mandato d'arresto per Putin? La corte internazionale per noi non ha significato"

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova commenta il mandato d'arresto internazionale di Putin emesso dalla Corte penale internazionale

La Russia: "Mandato d'arresto per Putin? La corte internazionale per noi non ha significato"
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17 Marzo 2023 - 17.42


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Parole sprezzanti da parte della Russia, anche se la decisione è di enorme portata. «Le decisioni della Corte penale internazionale non hanno alcun significato per il nostro Paese, nemmeno dal punto divista legale». Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova commentando il mandato d’arresto internazionale di Putin.

L’ira del Cremlino

 Il Cremlino considera oltraggioso e inaccettabile sollevare la questione dell'”arresto” di Putin. Lo riferisce il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, secondo Ria Novosti. “Non riconosciamo la giurisdizione di questo tribunale, qualsiasi sua decisione è nulla dal punto di vista della legge”, ha detto.

Le accuse della Corte penale internazionale

«Vi sono fondati motivi per ritenere che Putin abbia la responsabilità penale individuale per i suddetti crimini, per averli commessi direttamente, insieme ad altri e/o per interposta persona, e per il suo mancato controllo sui subordinati civili e militari che hanno commesso quegli atti», prosegue la nota.

La Corte sottolinea che i mandati di cattura sono stati emessi dalla II Camera preliminare dopo le istanze di accusa presentate il 22 febbraio 2023, a un anno esatto dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, e di averli fin qui tenuti «segreti al fine di proteggere vittime e testimoni e anche per salvaguardare le indagini». 

«Tuttavia – spiega la Corte -, consapevole che le condotte contestate nella fattispecie sarebbero ancora in corso, e che la conoscenza pubblica dei mandati può contribuire a prevenire l’ulteriore commissione di reati, la Camera ha ritenuto che sia nell’interesse della giustizia autorizzare la Cancelleria a rendere pubblica l’esistenza di questi mandati, il nome degli indagati, i reati per i quali i mandati sono stati emessi e le modalità di responsabilità stabilite dalla Camera». 

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