Mosca: "Non riconosciamo il Tribunale internazionale, per anni avete ignorato il Donbass"
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Mosca: "Non riconosciamo il Tribunale internazionale, per anni avete ignorato il Donbass"

La Russia non riconosce la giurisdizione della Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aja. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov

Mosca: "Non riconosciamo il Tribunale internazionale, per anni avete ignorato il Donbass"
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14 Marzo 2023 - 11.51


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La Russia non riconosce la giurisdizione della Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalla Tass.

Ha poi aggiunto: “Per molti anni, né le istituzioni giudiziarie internazionali, anche quelle che non riconosciamo, né altri membri della comunità internazionale si sono preoccupati di prestare attenzione alla distruzione delle infrastrutture civili, all’uccisione di civili che i nazionalisti ucraini hanno messo in scena nel Donbass”.

 Secondo il New York Times, la Corte aprirà due casi per crimini di guerra contro la Russia legati all’invasione dell’Ucraina ed emetterà mandati di arresto contro diverse persone. I due casi prevedono accuse contro la Russia per il rapimento di bambini ucraini e per l’attacco deliberato alle infrastrutture civili del Paese. Sono le prime denunce internazionali dall’inizio del conflitto (il 24 febbraio 2022).

 Il procuratore capo, Karim Khan, dovrà prima presentare le sue accuse davanti a un collegio di magistrati inquirenti, che prima di emettere mandati di arresto decideranno se gli standard legali sono stati rispettati o se gli investigatori hanno bisogno di ulteriori prove.

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Il procuratore del Tribunale Penale Internazionale aprirà formalmente due casi per crimini di guerra ed emetterà mandati di arresto per diversi russi ritenuti responsabili del rapimento di massa di bambini ucraini e dell’attacco alle infrastrutture civili ucraine.

Secondo media statunitensi e britannici, il pubblico ministero Karim Khan avrebbe chiesto ai giudici delle indagini preliminari di approvare i mandati di arresto sulla base delle prove finora raccolte. In caso di via libera, sarebbe la prima volta che vengono emessi mandati in relazione all’invasione russa dell’Ucraina.

È comunque improbabile che si arrivi a un processo poiché la Corte penale internazionale, dal momento che la Russia, che non ha firmato lo statuto di Roma istitutivo del tribunale, consegni gli imputati. Gli imminenti mandati di arresto arrivano poco più di un anno dopo che Khan ha aperto un’indagine su possibili crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio in Ucraina. Negli ultimi 12 mesi ha effettuato tre viaggi in Ucraina e ha visitato siti di presunti crimini di guerra.

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Mosca ha deportato bambini e adolescenti ucraini in Russia per affidarli a famiglie russe, ma lo ha fatto con il pretesto di un soccorso umanitario. Una degli assistenti di Putin, Maria Lvova-Belova, commissario presidenziale per i diritti dei bambini, ha affermato che 350 bambini sono stati adottati da famiglie russe e che più di 1.000 erano in attesa di adozione. A febbraio, il Laboratorio di ricerca umanitaria di Yale ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che almeno 6.000 bambini ucraini sono stati inviati nei campi di «rieducazione» russi lo scorso anno.

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