Odessa, la statua dell'imperatrice russa Caterina II rimossa dal centro città
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Odessa, la statua dell'imperatrice russa Caterina II rimossa dal centro città

 La statua dell'imperatrice russa Caterina II, che regnò per oltre trent'anni il Paese nel Diciottesimo secolo, è stata rimossa dal centro della città di Odessa nell'ambito del processo di «de-russificazione» dell'Ucraina. 

Odessa, la statua dell'imperatrice russa Caterina II rimossa dal centro città
A Odessa rimossa la statua dell'imperatrice russa Caterina II
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29 Dicembre 2022 - 19.32


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L’invasione dell’Ucraina non ha fatto altro che riaccendere gli opposti nazionalismi che saranno un ostacolo per la pace a lungo.

 La statua dell’imperatrice russa Caterina II, che regnò per oltre trent’anni il Paese nel Diciottesimo secolo, è stata rimossa dal centro della città di Odessa nell’ambito del processo di «de-russificazione» dell’Ucraina

«Ringrazio i residenti di Odessa per aver considerato che l’eredità imperiale russa non ha posto nell’Ucraina moderna, legale e democratica», ha dichiarato il capo dell’amministrazione militare regionale locale Maksym Marchenko, definendo la rimozione della statua un «evento storico». Il Consiglio comunale di Odessa, ha sottolineato, ha preso «la decisione giusta». 

Secondo quanto riferiscono i testimoni sui social network, rivendicando il diritto di «decidere quali monumenti possono o non possono rimanere nelle nostre città», il monumento è stato tolto con un’operazione durata un’intera giornata e consegnato a un museo per la sua conservazione. Le richieste di rimuovere la statua dell’imperatrice russa, eretta in una delle piazze centrali della città dal 2007, si sono intensificate subito dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio. A settembre la statua è stata imbrattata per due volte con vernice rossa e su di essa è stato apposto un cartello che identifica Caterina «la Grande» con il presidente russo Vladimir Putin.

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 La storiografia russa attribuisce a Caterina II la fondazione di Odessa, che sarebbe diventata l’importante porto del Mar Nero che ancora rimane. Gli ucraini sottolineano che attribuirle un tale ruolo è esagerato, poiché nello stesso luogo esistevano da secoli diversi insediamenti. 

Caterina II è nota in Ucraina soprattutto per aver distrutto le ultime vestigia dello Stato autonomo cosacco che esisteva su quel territorio nel XVII e XVIII secolo. L’imperatrice limitò anche i diritti dei contadini ucraini, che sarebbero stati trattati come schiavi fino all’abolizione della servitù della gleba nel 1861. 

La rimozione della sua statua è solo l’ultimo episodio di una campagna di «de-russificazione» volta a rimuovere le tracce della dominazione russa dalla politica e dalla cultura ucraina, prevalente durante i quasi tre secoli che hanno preceduto l’indipendenza del Paese nel 1991. Centinaia di strade nelle città ucraine sono state ribattezzate nei mesi successivi all’inizio dell’invasione. I nomi di personaggi storici russi sono stati sostituiti da quelli che hanno un legame più diretto con l’Ucraina o con la storia delle sue città e paesi. 

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Se in alcuni casi i cambiamenti hanno riguardato figure politiche che hanno avuto un ruolo diretto nel garantire il controllo della Russia sull’Ucraina, anche strade e istituzioni intitolate a russi come l’astronauta Yuri Gagarin o lo scrittore Fedor Dostoevskij sono sotto attacco. 

Il filosofo ucraino Volodymyr Yermolenko ha ricordato in un articolo per Foreign Policy che l’assegnazione dei nomi alle strade di ogni città, paese o villaggio è stato uno dei tanti strumenti dell’impero russo, sia nella sua forma zarista che in quella sovietica, per designare e controllare il proprio spazio coloniale e cancellare la memoria locale.

 Gli scrittori russi, come Puskin o Lermontov, sottolinea, hanno spesso promosso il «discorso imperialista idealizzato, la conquista e la crudeltà» in Ucraina e nel Caucaso, rimanendo in silenzio sulle conseguenze di tale dominazione. I sostenitori della rimozione dei nomi dei luoghi e delle statue legate alla Russia affermano che ciò facilita la riscoperta della vera storia del Paese, a lungo taciuta durante il periodo della dominazione russa, e dei suoi legami con il resto del mondo, aiutando al contempo a riflettere la storia più recente.

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 Ad esempio, Fedor Dostoievsky Street a Kiev è stata recentemente rinominata in onore dell’artista pop Andy Warhol, i cui genitori lasciarono l’Ucraina prima che lui nascesse. Gagarin Street nella città di Khmelnytskyi è stata rinominata in onore degli eroi di Mariupol, mentre Leon Tolstoi Street a Leopoli è stata ora dedicata al defunto leader di una delle chiese ucraine, Lubomyr Husar.

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