Putin: "Le regioni ucraine hanno scelto l'annessione, quelle terre sono nostre per sempre. Ora negoziati con Kiev"
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Putin: "Le regioni ucraine hanno scelto l'annessione, quelle terre sono nostre per sempre. Ora negoziati con Kiev"

Il leader russo Vladimir Putin sfida il mondo sui territori occupati e sceglie di far diventare le persone che vivono nel Lugansk, nel Donetsk, a Kherson e Zaporizhzhia

Putin: "Le regioni ucraine hanno scelto l'annessione, quelle terre sono nostre per sempre. Ora negoziati con Kiev"
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30 Settembre 2022 - 15.08


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“Voglio che mi sentano a Kiev, che mi sentano in Occidente: le persone che vivono nel Lugansk, nel Donetsk, a Kherson e Zaporizhzhia diventano nostri cittadini per sempre”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, aprendo la cerimonia di firma dei trattati di annessione a Mosca delle quattro regioni ucraine.

La guerra in Ucraina giunge al 219esimo giorno. Putin sfida il mondo e, dopo i referendum farsa, annuncia l’annessione dei territori ucraini occupati: al Cremlino. E, mentre Kiev convoca il consiglio di sicurezza, il leader russo firma un decreto per l'”indipendenza” anche di Zaporizhzhia e Kherson (dopo Donetsk e Lugansk). “Non riconosceremo mai, mai e mai i referendum russi”, dice il presidente americano Biden. La Norvegia annuncia di essere pronta a chiudere il confine con la Russia.

La proposta di negoziati

L’Ucraina deve “cessare il fuoco cominciato nel 2014, siamo pronti a tornare al tavolo dei negoziati”. Così il presidente russo Vladimir Putin, che prosegue: “La scelta dell’annessione della popolazione delle quattro regioni ucraine non è più in discussione”.

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La crisi diplomatica

I referendum però sono stati bollati come una ‘farsa’ dal mondo occidentale: Nato, Ue e Usa hanno già detto che non hanno alcuna intenzione di riconoscerli. Durante l’evento, che si svolgerà nella sontuosa sala San Giorgio del Gran Palazzo del Cremlino, Putin pronuncerà un discorso “importante”, ha annunciato la Presidenza russa. 

Nella stessa stanza, il presidente russo firmò il 18 marzo 2014 il trattato di annessione alla Russia della penisola ucraina della Crimea e della città di Sebastopoli. Nel pomeriggio sulla Piazza Rossa sarà organizzato un grande concerto per celebrare i nuovi territori, a cui potrebbe partecipare anche il leader del Cremlino, la cui presenza non è stata ancora confermata ufficialmente.

Nel 2014 la firma dell’annessione della Crimea fu un bagno di folla, con un atto che riunì più di 120.000 persone nel centro di Mosca. 

Nella tarda serata di ieri, Putin ha firmato decreti che aprono la strada all’annessione formale alla Russia delle regioni occupate di Kherson e Zaporizhzhia. I decreti, resi pubblici dal Cremlino affermano che Putin ha riconosciuto le due regioni come territori indipendenti. È questo un passaggio intermedio necessario prima dell’annuncio, previsto per l’atto finale di oggi.

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Mosca, in quella che rischia di essere una ulteriore escalation del conflitto, ha assicurato che difenderà la sua sovranità, compresa la Crimea e i nuovi territori che potrebbero diventare parte della Federazione.

“Alcuni politici americani resteranno delusi se pensano che la nostra disponibilita’ a difendere il nostro territorio non si applichi alla Crimea o ai territori che potrebbero diventare parte della Russia sulla base di una libera espressione della volontà popolare”, ha avvertito l’ambasciatore russo negli Usa, Anatoly Antonov.

“Non stiamo minacciando nessuno, ma confermiamo che, come ha affermato il presidente Putin il 21 settembre, la Russia è pronta a difendere la sua sovranità, integrità territoriale e il suo popolo con tutti i sistemi d’arma a disposizione”.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha convocato una riunione urgente del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale che si terrà nelle stesse ore della cerimonia a Mosca.
Putin ha accusato i Paesi occidentali di cercare di scatenare un sanguinoso massacro nella Comunita’ degli Stati Indipendenti (Csi).

A suo dire “ciò viene fatto per impedire la formazione di un ordine mondiale più giusto” e “l’Occidente sta cercando di riaccendere vecchi conflitti, creando nuovi problemi e crisi”. Ma, ha avvertito Putin, secondo il quale la guerra in Ucraina è figlia del collasso dell’Urss, “l’egemonia unipolare sta inesorabilmente crollando e questa e’ una realta’ oggettiva che l’Occidente rifiuta categoricamente”.

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L’annessione delle regioni ucraine alla Russia, “non ha posto nel mondo moderno”, ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. “Qualsiasi decisione di procedere all’annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, non ha valore legale e deve essere condannata (…) È un’escalation pericolosa”, ha avvertito.

“Oggi, come in passato, una democrazia sta lottando per la sopravvivenza contro l’aggressione di un’autocrazia straniera” ma “io sono convinta che la democrazia prevarrà ed è nostro dovere difendere la democrazia”, ha sottolineato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. 

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