Ucraina, ecco i 6 porti fondamentali per sbloccare il grano ed evitare una carestia mondiale
Top

Ucraina, ecco i 6 porti fondamentali per sbloccare il grano ed evitare una carestia mondiale

Il blocco di questi porti e delle loro rotte, fermati dalle bombe ma anche dalle mine piazzate nel Mar d'Azov e nel Mar Nero, difficilmente riesce a essere rimpiazzato da altre tratte, come quelle ferroviarie o su gomma.

Ucraina, ecco i 6 porti fondamentali per sbloccare il grano ed evitare una carestia mondiale
Il grano nei porti ucraini
Preroll

globalist Modifica articolo

9 Giugno 2022 - 09.23


ATF

Il grano ucraino, tra i più importanti al mondo nel settore dell’export dei cereali, rischia di marcire bloccato nei porti, innescando lo spettro di una carestia mondiale. Il futuro di questa materia prima passa fondamentalmente da 6 porti del paese: Chornomorsk, Yuzhny, Mykolaiv, Berdyansk, Mariupol e Odessa.

Sei importanti terminali che con i loro dock garantiscono l’export di milioni di teu (l’unità di misura di trasporto delle navi portacontainer) di cereali, dal grano al mais, ma anche di altre importanti materie prime.

Il blocco di questi porti e delle loro rotte, fermati dalle bombe ma anche dalle mine piazzate nel Mar d’Azov e nel Mar Nero, difficilmente riesce a essere rimpiazzato con altre vie, come le tratte ferroviarie (su cui pesano anche le differenze infrastrutturali tra le reti ucraine e quelle del resto d’Europa) o il trasporto su gomma.

E nonostante i tentativi di trovare strade alternative, sostenute anche con il recente piano Ue di ‘corsie di solidarietà’ – che ha permesso due settimane fa una prima consegna su binari alla Lituania – meno della metà del flusso giornaliero pre-guerra riesce a uscire dall’Ucraina, con i tempi che si sono allungati a 2-4 settimane. Si sta tentando anche con i collegamenti fluviali, per far transitare parte del grano in Romania. E sono in corso transiti via terra anche verso Polonia, Bulgaria e Lituania.

Il trasporto via mare resta però imprescindibile. Ecco i principali porti, senza i quali l’emergenza grano rischia di trasformarsi in una crisi globale. 

Odessa – Il maggiore porto del Paese e il secondo del Mar Nero, con un traffico nel 2021 di 675 mila Teu, l’anno scorso ha movimentato oltre 3,5 milioni di tonnellate di grano. 

Chornomorsk – A sud di Odessa, è il principale punto di partenza del grano. Ha una capacità di oltre 110 mila Teu all’anno e un traffico annuale di 4 milioni di tonnellate. 

Yuzhny – Il terzo porto più importante ucraino, sempre nel distretto di Odessa, ha una delle aree industriali più all’avanguardia del Paese e opera soprattutto idrocarburi. 

Mykolaiv – E’ la sede dei maggiori cantieri navali del Mar Nero ad una cinquantina di chilometri da Kherson e rappresenta un importante snodo portuale per l’Ucraina. 

Berdyansk – Nella regione di Zaporozhzhia, sulla costa nord del Mar d’Azov, doveva rappresentare il futuro della portualità ucraina con un progetto infrastrutturale messo a punto prima del conflitto per consentirgli un transito di 1,5 milioni di tonnellate di grano l’anno.

Mariupol – Maggiore scalo portuale dell’Ucraina meridionale, pesantemente danneggiato dalla guerra, aveva una capacità di oltre 60 mila Teu l’anno con un terminal dedicato ai cereali ed uno al carbone. 

Native

Articoli correlati