Volodymyr Zelensky è arrivato a Bucha, la città nella regione di Kiev la cui liberazione dall’occupazione russa ha rivelato al mondo l’orrore: cadaveri per strada, esecuzioni sommarie e fosse comuni che riportano alla memoria gli orrori nazisti.
“Questo è l’Olocausto del nuovo millennio, è una tragedia per l’ucraina, ma anche per l’Europa e il mondo”, ha detto il presidente del parlamento ucraino Ruslan Stefanchuk a Bucha, in Ucraina, dopo essersi recato alle fosse comuni dove ci sono decine di corpi di cittadini del villaggio uccisi.
Zelensky ha accusato i soldati russi di essere dei “macellai”, la stessa parola usata nei giorni scorsi dal presidente americano Joe Biden per il presidente russo Vladimir Putin. In un videomessaggio Zelensky ha definito le forze armate russe “assassini, torturatori, stupratori, saccheggiatori” e poi, rivolgendosi alle madri dei soldati russi e facendo riferimento a quanto avvenuto a Bucha, ha aggiunto: “Anche se avete cresciuto dei saccheggiatori, come possono essere diventati anche dei macellai?… Hanno ucciso deliberatamente e con soddisfazione”.
La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha avuto un colloquio telefonico con Volodymyr Zelensky sul massacro di Bucha: “L’Ue ha istituito assieme all’Ucraina un team investigativo per raccogliere prove su crimini di guerra e crimini contro l’umanità. L’Ue è pronta ad aumentare i suoi sforzi inviando delle squadre investigative sul terreno per a sostegno della Procura ucraina. Eurojust e Europo sono pronti all’aiuto”.
“Le strazianti immagine viste non possono e non saranno lasciato senza risposte. Chi ha commesso questi crimini atroci non resteranno impuniti”, ha aggiunto von der Leyen.
La Russia ha respinto oggi “categoricamente” tutte le accuse sulla strage di civili a Bucha: lo ha fatto sapere il Cremlino. “La situazione a Bucha è una messa in scena dell’Occidente e dell’Ucraina sui social network”. A dirlo è il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ripreso dalla Tass.
Sulle atrocità a Bucha attribuite ai russi, “queste aree di cui parliamo sono state sotto l’occupazione, sotto il controllo dell’aggressore, delle truppe russe, o sono state bombardate dall’aggressore. Quindi, naturalmente, non c’è nessun altro che avrebbe potuto commettere queste atrocità“. Lo ha detto il portavoce dell’Ue Peter Stano interpellato sul fatto che vengano attribuite alla Russia prima dell’esito di un’indagine. “Ovviamente ci deve essere un’indagine”, ha aggiunto, già annunciata dalla Corte penale internazionale e l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani.