Ucraina, Ue verso nuove sanzioni su Russia dopo atrocità su civili
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Ucraina, Ue verso nuove sanzioni su Russia dopo atrocità su civili

Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha affermato che ulteriori sanzioni "sono in arrivo" in risposta alle azioni della Russia a Bucha, una città a 60 km a nord-ovest di Kiev fino a qualche giorno da fa occupata dai russi.

Ucraina, Ue verso nuove sanzioni su Russia dopo atrocità su civili
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3 Aprile 2022 - 16.34


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 La Ue si prepara a introdurre ulteriori sanzioni contro Mosca dopo che sono emerse e immagini di esecuzioni di civili disarmati e altre atrocità sull’onda della ritirata militare russa dalla periferia di Kiev.

Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha affermato che ulteriori sanzioni “sono in arrivo” in risposta alle azioni della Russia a Bucha, una città a 60 km a nord-ovest di Kiev fino a qualche giorno da fa occupata dai russi.

“Sconvolto dalle immagini inquietanti delle atrocità commesse dall’esercito russo nella regione liberata di Kiev”, ha scritti Michel su Twitter. “Sono in arrivo ulteriori sanzioni e sostegno della UE. La UE sta assistendo l’Ucraina e le Ong nella raccolta delle prove necessarie per un procedimento nei tribunali internazionali”.

Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha affermato in un tweet che “le immagini di Bucha sono intollerabili” e ha avvertito che “i responsabili di questi crimini di guerra devono essere assicurati alla giustizia”. “Rafforzeremo le sanzioni contro la Russia e forniremo ancora più supporto per la difesa dell’Ucraina”, ha affermato.

Il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian ha chiesto “la più forte pressione economica internazionale possibile” sulla Russia. La Francia, ha aggiunto, aiuterà il governo ucraino “in ogni modo possibile”.

“Da Bucha immagini agghiaccianti. Corpi di civili ucraini a terra, uccisi, con le mani legate, Crudeltà, morte, orrore. Accertare il prima possibile l’esistenza di crimini di guerra.

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Queste atrocità non possono restare impunite. Con il popolo ucraino, la guerra russa va fermata” ha scritto il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio in un tweet.

 Il primo ministro estone Kaja Kallas ha chiesto “un quinto round di forti sanzioni dell’UE il prima possibile”, affermando che le uccisioni di civili ucraini da parte della Russia sono “evidenti crimini di guerra”.

Gli ambasciatori dell’UE dovrebbero discutere le nuove misure mercoledì. Ieri il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni ha escluso l’energia dalla portata delel nuove sanzioni Ue. “Stiamo lavorando a ulteriori pacchetti di sanzioni” contro la Russia – ha detto – “per essere chiari che non comprendono il settore energetico in questo momento, e soprattutto stiamo lavorando per cercare di limitare la possibilità di aggiramento di queste sanzioni”. Intanto la Lituania è il primo Paese Ue a rinunciare al gas di Mosca: “se possiamo farlo, anche il resto d’Europa può farlo!” ha twittato il presidente Gitanas Nauseda.

La scorsa settimana Mosca ha iniziato a ritirare le sue truppe dalla periferia della capitale ucraina, spostando il fulcro dell’offensiva verso l’est del paese.

Emine Dzheppar, vice ministro degli Esteri ucraino, ha affermato che i soldati che hanno ripreso Bucha dalle forze russe hanno riferito di “numerosi civili uccisi a colpi di arma da fuoco”.

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“Alcune vittime hanno le mani legate. Vittime innocenti. Non se lo meritavano”, ha detto. Anche nel vicino villaggio di Motyzhyn i soldati russi “hanno fatto cose terribili”, ha aggiunto. “La loro crudeltà è illimitata. Prima dell’arrivo delle truppe ucraine, l’esercito russo ha ucciso quanti più civili possibile. Inumano. Terribile”.

Mykhailo Podolyak, un consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha pubblicato un’immagine su Twitter che mostra vari cadaveri per le strade di Bucha. Alcune delle vittime sembravano avere le mani legate dietro la schiena.

“I corpi di persone con le mani legate, che sono state uccise a colpi di arma da fuoco dai soldati giacciono nelle strade”, ha detto Podolyak. “Queste persone non erano nell’esercito. Non avevano armi. Non rappresentavano una minaccia. Quanti altri casi simili stanno accadendo in questo momento nei territori occupati?”. 

Human Rights Watch ha dichiarato di aver documentato diversi casi di violenza descritti come “apparenti crimini di guerra”, anche nelle regioni di Chernihiv, Kharkiv e Kiev. L’ong con sede a New York ha affermato che i casi documentati, che includono esecuzioni sommarie e stupri, indicano “crudeltà e violenza indicibili e deliberate contro i civili ucraini” che vanno indagate come crimini di guerra.

l gruppo ha affermato che nel villaggio di Staryi Bykiv nella regione di Chernihiv, le forze russe hanno radunato sei uomini il 27 febbraio per giustiziarli.

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Gyunduz Mamedov, ex procuratore generale aggiunto dell’Ucraina e specialista in diritto penale internazionale che ha visitato Irpin e Bucha, ha affermato che oltre alla diffusa distruzione delle infrastrutture, ha visto cadaveri di civili e tombe appena scavate contrassegnate da croci. Ha detto che circa il 50 per cento degli edifici di Irpin è stato danneggiato e circa 300 civili uccisi durante l’offensiva russa.

Artis Pabriks, ministro della Difesa della Lettonia, ha dichiarato: “dopo aver visto le atrocità russe contro i civili, se c’è chi ancora nel libero occidente continua a non capire che dobbiamo fare di tutto per far perdere i russi e conservare l’integrità dell’Ucraina, allora mi dispiace per l’occidente”.

Ieri Carla Del Ponte, l’ex procuratore capo dei tribunali per i crimini di guerra delle Nazioni Unite, ha chiesto un mandato d’arresto internazionale per Vladimir Putin, definendo chiamando il presidente russo “un criminale di guerra”.

Nel frattempo, i negoziatori russi che si occupano dei colloqui di pace tra i due paesi hanno affermato che domani ci saranno nuove discussioni. Vladimir Medinsky, il capo della delegazione russa, ha affermato che la Russia ha accettato la posizione ucraina con l’eccezione della richiesta che la Crimea torni sotto il controllo di Kiev.

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