Ségolène Royal, ex ministra socialista francese, in un’intervista al Corriere della Sera ha espresso i suoi dubbi sulla task force diplomatica che sta portando avanti i negoziati con la Russia. E ha puntato l’indice contro la folta rappresentanza maschile.
”Da quando Angela Merkel ha lasciato la scena si vedono solo uomini, dagli studi televisivi alla gestione del Covid alle riunioni del G7. I leader dei Paesi più industrializzati sono tutti uomini, è uno squilibrio di potere che non può non avere conseguenze. Vedo molta esibizione di testosterone e di machismo, una specie di competizione tra uomini che devono dimostrare di essere più forti. Nel linguaggio, nelle posture, noto forme di infantilismo”.
Putin è il campione di questo atteggiamento – osserva la politica francese – “e non da oggi, con quelle immagini a cavallo a torso nudo, quell’esibizione di muscoli. Gli altri hanno paura di essere da meno, di essere accusati di piegarsi alle prepotenze, e quindi rispondono a tono, quando farebbero meglio a non scendere sullo stesso livello”.
Royal ha poi commentato la foto di famiglia del G7 della settimana scorsa: “Tutti uomini che assumono una posa ridicola, tra il bellicoso, il fanfarone e il narcisistico, quando dovrebbero conformarsi alla gravità della situazione e pensare a ristabilire la pace, l’unico obiettivo”.
“Ho l’impressione che Ucraina e Russia siano lasciati soli, mentre dovrebbe scattare un intervento diplomatico a più alto livello. Potrebbero essere coinvolti assieme Angela Merkel, la Turchia e Israele, per esempio, per portare la trattativa a un livello superiore. I governi occidentali sono parti in causa perché sosteniamo l’Ucraina, tanto è vero che neanche ci proviamo a definirci mediatori”.