Il sindaco di Varsavia chiede aiuto per l'emergenza profughi ucraini: "Non possiamo farcela da soli"
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Il sindaco di Varsavia chiede aiuto per l'emergenza profughi ucraini: "Non possiamo farcela da soli"

Rafal Trzaskowski parla al Corriere della sera: "L'Unione europea dovrebbe dare i soldi direttamente ai rifugiati, alle ong, a chi è impegnato sul campo"

Il sindaco di Varsavia chiede aiuto per l'emergenza profughi ucraini: "Non possiamo farcela da soli"
Rafal Trzaskowski
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20 Marzo 2022 - 12.12


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Rafal Trzaskowski, sindaco di Varsavia, parla commosso in un’intervista rilasciata al Corriere della sera. La sua città è stata chiamata a un grande sforzo umanitario per accogliere i profughi in fuga dall’Ucraina. Degli oltre due milioni passati dalla Polonia, sono più o meno 450 mila quelli transitati dalla sua città, e si stima che circa 300 mila si fermeranno per un tempo indefinito.

“Finora abbiamo molto improvvisato e invece abbiamo bisogno di un sistema organizzato, abbiamo assolutamente bisogno che Unione Europea e Nazioni Unite siano presenti qui, con istituzioni internazionali che gestiscano quest’emergenza meglio di quanto possiamo farlo noi sindaci. L’ondata di arrivi è tutt’altro che finita, ci serve gente che ci aiuti con il sistema di accoglienza e di redistribuzione, non bastano più le mie telefonate alle tre del mattino per chiedere a qualcuno: te ne prendi 100? Puoi prenderne 200 per favore?”.

“Sono smarriti. Perché vengono da giorni di bombe e missili, perché molti di loro hanno perduto familiari, bambini, amici. Mi ha commosso anche veder partire giovani che vivono e lavorano qui da noi. Sono tornati in Ucraina a combattere in 70 mila”

Gli aiuti alla popolazione ucraina sono partiti soprattutto dal basso: volontari si sono occupati dell’accoglienza, si sono offerti di ospitare nelle proprie case chi non avesse un posto dove andare. Ma, dice il sindaco, serve una struttura più organizzata.

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“A questa gente serve assistenza medica, inserimento scolastico, servizi sociali di ogni genere, alloggi, lavoro. Non possiamo farcela da soli. Senza contare che il governo scarica tutto sui locali. Per esempio: si è deciso di dare a ogni rifugiato il pesel che è il codice di identità che consente l’accesso al sistema scolastico e sanitario. Bene. Il governo ci ha detto: fantastico, fate tutto voi! E così per tante altre cose”

Trzaskowski ha chiesto ai colleghi dell’Unione europea di non dare tutti i fondi al governo:

“Secondo me dovrebbero darli ai rifugiati, direttamente, alle ong, a chi è impegnato sul campo, e dovrebbero avere un filo diretto con i governi locali perché sulla prima linea in realtà ci siamo noi. Io credo che i soldi arriveranno, alla fine. Spero solo che non li distribuiscano come sempre secondo criteri politici”

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