Ucraina, l'arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuck: "La donna è simbolo della resistenza ucraina"
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Ucraina, l'arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuck: "La donna è simbolo della resistenza ucraina"

Sviatoslav Shevchuck, arcivescovo di Kiev, ha evidenziato che le donne in Ucraina sono il simbolo della forza del paese: "La parola 'coraggio' veniva associata all`uomo, mentre qui vediamo la forza femminile"

Ucraina, l'arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuck: "La donna è simbolo della resistenza ucraina"
Sviatoslav Shevchuck
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17 Marzo 2022 - 14.31


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L’arcivescovo greco-cattolico di Kiev Sviatoslav Shevchuck, ha sottolineato il ruolo della donna nella tenace resistenza dell’Ucraina all’invasione russa, denunciando le violenze subite: “La donna oggi è il simbolo della forza e del coraggio dell`Ucraina. Le donne sono vittime di violenza, di umiliazione, e di violenza sessuale”.

“Ogni giorno, quando parliamo con le persone che vengono nelle nostre parrocchie, in particolare, a Kyiv, Kharkiv, Zaporizhya, Odessa, prima di tutto vediamo le donne”, afferma Shevchuk nella sua nota quotidiana. “Le donne che si prendono cura degli anziani e nutrono i propri figli. E quando ci prendiamo cura del nostro popolo che si ripara nei rifugi antiaerei, in prima linea ci sono le donne. La donna oggi è il simbolo della forza e del coraggio dell`Ucraina”.

“Forse suonano strano queste parole insieme: il coraggio e la donna”, prosegue l’arcivescovo greco-cattolico. “Normalmente la parola ‘coraggio’ veniva associata all`uomo, mentre qui vediamo la forza femminile che da la speranza all`Ucraina. Oggi in particolare ringraziamo e preghiamo per le nostre ragazze, per le nostre donne che combattono nelle file delle forze armate ucraine, che oggi con le armi in mano difendono la propria patria”.

“Oggi soprattutto soffriamo, pensiamo e preghiamo per le donne che sono vittime di questa guerra sui territori occupati. Nei nostri villaggi, in particolare, nella zona di Kyiv, proprio le donne diventano i primi bersagli degli occupanti come vittime di violenza, di umiliazione, vittime di violenza sessuale. In tutto il mondo è diventata famosa la foto della cosiddetta ‘madonna di Kyiv’: una giovane donna che allatta il suo bambino appena nato sulle scale del rifugio antiaereo di Kyiv. Ma oggi scrutiamo anche il volto della donna che, insieme ai propri figli, è costretta di abbandonare la patria e fuggire all`estero.

“Oggi ormai si parla di oltre tre milioni di rifugiati provenienti dall`Ucraina. Fino a questo periodo l`Europa, in particolare, l`Italia ha conosciuto le donne ucraine che arrivavano per motivi di lavoro. Santo Padre Francesco le ha chiamate le donne eroiche che hanno riportato la fede e i valori cristiani nelle famiglie italiane”

“Oggi l`Europa ha visto le madri che portano per mano i propri figli fuggendo dalla guerra. I padri, invece, tornano a casa, per difendere la patria con le armi in mano. Chi può, fino al fondo, capire il dolore della donna-madre che piange suo figlio ucciso in guerra, della donna che ha perso in guerra suo marito, fratello o sorella?”, domanda Shevchuck.

“Ma soprattutto oggi siamo grati alle donne che stanno in preghiera davanti a Dio, donne che somigliano a quell`Oranta di Kyiv, il muro irremovibile che giorno e notte, con le mani alzate, prega per la propria città, per la propria nazione. Oggi la donna – come il simbolo dell`Ucraina – per il nostro popolo è speranza, simbolo del coraggio, simbolo della vittoria della vita sulla morte, simbolo che l`Ucraina resisterà, persino nelle condizioni disumane come queste. Oggi preghiamo la Santissima Vergine Maria preparandoci a questa consacrazione dell`Ucraina e della Russia al Suo Cuore Immacolato, come annunciato da papa Francesco. Oggi vogliamo consacrare l`Ucraina e le donne ucraine alla protezione della Santissima Madre di Dio”.

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