Borrell e il tweet sulle sanzioni alla Russia (poi cancellato): "Niente più shopping a Milano"
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Borrell e il tweet sulle sanzioni alla Russia (poi cancellato): "Niente più shopping a Milano"

L'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell scrive un Tweet sulle conseguenze delle sanzioni alla Russia che fa insorgere la Lega

Borrell e il tweet sulle sanzioni alla Russia (poi cancellato): "Niente più shopping a Milano"
Il tweet di Josep Borrell
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23 Febbraio 2022 - 15.17


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Un Tweet di Josep Borrell dopo le sanzioni inflitte alla Russia dall’Ue (e poi cancellato) ha scatenato un polverone: “Niente più shopping a Milano, festa a Saint Tropez, diamanti ad Anversa. Questo è il primo passo” ha scritto l’Alto Rappresentante dell’Ue in seguito al riconoscimento delle repubbliche di Donetsk e Lugansk da parte della Russia. 

Josep Borrell ha cancellato il tweet sulle conseguenze della sanzioni alla Russia, che faceva parte di una serie di cinguettii che iniziava con: “Oggi abbiamo convenuto all’unanimità di rispondere in maniera robusta alle azioni illegali della Russia contro l’Ucraina. Il pacchetto di sanzioni Ue colpirà 351 membri della Duma russa che hanno votato per il riconoscimento delle cosiddette Repubbliche popolari di Lugansk e di Donetsk”. 

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A insorgere contro Borrell è la Lega: Marco Zanni, il presidente del gruppo ID (Identità e Democrazia), dichiara: “Perché questa uscita sconsiderata e poi il passo indietro? Purtroppo non è la prima volta che, nei riguardi della questione russa ucraina, Borrell commette leggerezze e tutti quanti abbiamo ancora vivido il ricordo dell’umiliazione da lui subita a Mosca, maltrattato dal ministro Lavrov”. 

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”Borrell si dimostri adeguato al suo ruolo o si faccia da parte: la questione Ucraina è purtroppo molto seria e delicata, l’Ue non può permettersi di affrontarla con imprudenza o passi falsi” ha concluso Zanni. 

Zanni fa riferimento alla visita di Josep Borrell in Russia nel gennaio 2021, quando durante la conferenza stampa Lavrov ha costantemente attaccato l’Ue, accusandola di intromettersi negli affari interni della Russia, di avere approvato sanzioni “illegittime” per l’invasione della Crimea e dell’Ucraina orientale, e in definitiva di essere “un partner inaffidabile” nelle questioni di politica estera.

All’epoca Borrell non è stato in grado di rispondere a nessuna di queste accuse e anzi è caduto in una vera e propria ‘trappola’: un giornalista russo ha fatto una domanda sull’embargo degli Stati Uniti nei confronti di Cuba e Borrell ha risposto criticando gli Usa, storico alleato dell’Ue, proprio a Mosca, avversaria di Washington. 

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