La storia di Jihad che scala tutti i giorni la parete dell'ospedale per stare vicino alla madre malata di Covid
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La storia di Jihad che scala tutti i giorni la parete dell'ospedale per stare vicino alla madre malata di Covid

Non si rassegnava a non poterla più vedere per le norme anti-contagio.

Jihad Al-Suwaiti
Jihad Al-Suwaiti
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22 Luglio 2020 - 07.47


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Sua madre, 73 anni, era stata ricoverata per Covid all’ospedale di Hebron e lui, Jihad Al-Suwaiti, palestinese, le ha voluto stare vicino fino alla fine nonostante le rigide norme anti-contagio. Non poteva raggiungerla nel reparto in cui si trovava per le regole che impediscono qualsiasi contatto con i malati. E allora tutte le sere, fino al giorno della morte della donna, si è arrampicato sul muro dell’ospedale ed è rimasto lì, alla finestra, a guardarla. Per farle sentire che lui le era vicino, che non l’abbandonava nonostante il terribile virus che, alla fine, se l’è portata via. 

Ogni sera Jihad partiva dalla sua città in Cisgiordania, Beit Awwa, per raggiungere l’ospedale dove la sua mamma stava trascorrendo gli ultimi giorni di vita. E si sedeva lì fuori, a guardarla.

Il racconto di Mohamad – A diffondere le foto dell’uomo, a raccontare la sua commovente dedizione alla madre, è stato un funzionario delle Nazioni Unite, Mohamad Safa, che ha pubblicato l’immagine di Jihad seduto alla finestra dell’ospedale dedicandogli un toccante, breve racconto. Ecco le sue parole: “Il figlio di una donna palestinese che era stata contagiata dal Covid si è arrampicato fino alla stanza dell’ospedale dove lei si trovava per sedersi fuori e guardare sua madre ogni notte, finché non se n’è andata”. 

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