Battisti latitante, la polizia diffonde le foto segnaletiche. Bolsonaro: "mai più criminali in Brasile"
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Battisti latitante, la polizia diffonde le foto segnaletiche. Bolsonaro: "mai più criminali in Brasile"

Ieri è stata concessa l'estradizione, ma l'ex terrorista è fuggito. Non si esclude nessuna ipotesi su dove si trovi, compresa la fuga all'estero

Le foto segnaletiche di Battisti
Le foto segnaletiche di Battisti
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globalist Modifica articolo

17 Dicembre 2018 - 09.28


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Cesare Battisti è scomparso dalla sua casa di Caianeia, sulla costa di San Paolo, e la polizia brasiliana ha diffuso 20 foto segnaletiche del terrorista dei Proletari armati pe il comunismo. Nelle foto, Battisti è raffigurato con 20 possibili travestimenti, che comprendono vari tipi di berretti, varianti di occhiali e con e senza barba e baffi. 
Nel frattempo in Brasile sono arrivati degli agenti italiani, pronti a prelevare Battisti per efftto dell’estradizione concessa dal presidente uscente Michel Temer, un patto “frutto dell’accordo tra due governi di estrema destra” come sostiene Tarso Genro, ex ministro della Giustizia del governo di Lula da Silva, che concesse l’asilo politico all’ex terrorista italiano.  “Se dovessi valutare questa questione in termini giuridici, starei dando un altro valore a una decisione che è politica”, ha dichiarato Genro.
“Il Brasile non sarà più il paradiso per i criminali stranieri”: così Eduardo Bolsonaro – figlio del presidente eletto Jair Bolsonaro e deputato federale brasiliano – ha commentato la notizia. “Battisti ha ucciso un poliziotto e un padre davanti al figlio, è stato condannato in Italia per 4 omicidi, è fuggito in Brasile e Lula aveva deciso che rimanesse in libertà”, ha scritto Bolsonaro su Twitter, aggiungendo che “ora che il Supremo Tribunale Federale ha deciso di estradarlo è diventato latitante”. Il figlio del presidente eletto ha sottolineato che quello dell’ex terrorista italiano “è il caso più famoso”, ma in Brasile “si sono rifugiati almeno due sequestratori dal Paraguay e certamente altri banditi condannati a livello internazionale”.
Nel frattempo Matteo Salvini ha dichiarato che “se arrivasse un invito” sarebbe pronto a volare in Brasile per andare a prelevarlo personalmente.
L’invito sarebbe quello del presidente brasiliano Jair Bolsonaro – che assumerà ufficialmente la carica il primo gennaio – con il quale il leader leghista racconta di ‘messaggiarsi’ e, per questa ragione, di essere tacciato di “estremista e fascista”.

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