La garante dei detenuti dopo aver paragonato Draghi a Battisti rischia di essere sollevata dal suo incarico
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La garante dei detenuti dopo aver paragonato Draghi a Battisti rischia di essere sollevata dal suo incarico

Su Facebook Paola Perinetto aveva dato del criminale al presidente del Consiglio: è scoppiata polemica che ha portato alla decisione del Consiglio comunale

Post su Facebook di Paola Perinetto in cui accosta la foto di Mario Draghi a quella di Cesare Battisti
Post su Facebook di Paola Perinetto in cui accosta la foto di Mario Draghi a quella di Cesare Battisti
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22 Ottobre 2021 - 11.05


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Ieri aveva postato su Facebook una foto in cui paragonava il premier Draghi al terrorista Cesare Battisti definendolo un “criminale senza scrupoli”.
Ora Paola Perinetto, dal 2018 garante dei detenuti di Ivrea, rischia di essere rimossa dal suo incarico.
“Sono esterrefatto che una persona con incarichi istituzionali possa lasciarsi andare a tale pensiero e a pubblicarlo sui social”, ha commentato il sindaco di Ivrea, Stefano Sertoli. Lunedì il Consiglio comunale voterà la rimozione.
Il post incriminato
Paola Perinetto sui social non ha mai fatto mistero delle sue posizioni contro il governo e, in particolare, contro l’obbligo del Green pass. Nel post che ha scatenato le polemiche più accese scriveva: “Nella foto possiamo osservare un caso di estrema somiglianza: uno è un criminale senza scrupoli. L’altro è Cesare Battisti”.
Da più parti la richiesta di rimozione dall’incarico 
E lo stesso garante nazionale dei detenuti Mauro Palma ne aveva chiesto la rimozione. In una sua nota all’indomani della pubblicazione del post incriminato, infatti, diceva: “Letto quanto riportato nel post pubblicato dalla Garante dei detenuti del comune di Ivrea, Paola Perinetto, l’inqualificabile parallelo da lei proposto e le valutazioni espresse, chiede che il Sindaco e il Consiglio comunale di Ivrea valutino la rimozione della Garante dall’incarico ricoperto. Chiede altresì che si stabiliscano finalmente delle linee omogenee affinché i Garanti localmente designati rispondano a criteri di indipendenza e professionalità”.
Richiesta sostenuta anche dal Sappe, sindacato della polizia penitenziaria. “Con tali preconcetti ideologici, – ha affermato il suo segretario Stefano Sertoli – come si può assolvere con serenità ed equilibrio la delicata funzione di garante dei diritti dei detenuti?” Per questo ha sollecitato a suo volta il sindaco di Ivrea, a “valutare con urgenza la rimozione del Garante dall’incarico”. “Altro che figura di garanzia – ha osservato Capece. – Oggi il garante rappresenta una sola parte del mondo della giustizia, ossia i detenuti, quelli che sono prevalentemente in carcere per avere commesso reati e se non sa distinguere la quarta carica dello Stato, ossia il presidente del Consiglio dei Ministri, da un assassino è proprio la persona sbagliata nel posto sbagliato”.

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