Nayyab, Maria, Nadeem: il coraggio delle donne transgender candidate in Pakistan
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Nayyab, Maria, Nadeem: il coraggio delle donne transgender candidate in Pakistan

Il prossimo 25 luglio in Pakistan si vota e queste candidate sfidano anni di conservatorismo e discriminazione

Le candidate
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21 Luglio 2018 - 10.08


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La comunità lgbt e in particolare le persone transgender non hanno vita facile in Pakistan, paese fortemente conservatore, dove sono oggetto di crudeli discriminazioni. Per questo la candidatura di Nayyab Ali, donna transgender, alle elezioni del prossimo 25 luglio, denota un coraggio eccezionale. Come ha rivelato lei stessa in un’intervista alla Bbc, “ho realizzato che senza potere politico e senza far parte delle istituzioni non puoi far valere i tuoi diritti”. 

La vita di Nayyab Ali e’ stata turbolenta: costretta a lasciare casa a 13 anni, ha subito abusi fisici e sessuali dai familiari ed e’ stata aggredita con l’acido dall’ex ragazzo. Dopo essersi laureata con successo, ha deciso di candidarsi per difendere i diritti dei transgender pakistani, un gruppo stimato in almeno 500 mila persone su una popolazione di 209 milioni. A condividere la stessa battaglia e’ Maria Khan, laureata all’Universita’ di Haraza, sopravvissuta a un tentativo di omicidio, candidata indipendente all’assemblea provinciale di Khyber Pakhtunkhwa. Un territorio difficile, a lungo sotto il dominio dei talebani pakistani: dal 2015 almeno 60 donne transgender sono state assassinate nella regione nord-occidentale. Khan e’ riuscita a coprire le spese elettorali grazie a donazioni fatte da parenti, vicini e amici.

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Un’altra figura importante nella comunità è Nadeem Kashih, candidata al Parlamento nel collegio di Islamabad, dove se la gioca con il primo ministro uscente, Imran Khan, e il capo del governo, Shahid Khaqan Abbasi. Tra pochi giorni piu’ di 90 milioni di aventi diritto dovranno eleggere il Parlamento, sia a livello nazionale che provinciale per un totale di 342 seggi, di cui 70 riservati a donne e candidati delle minoranze etniche. Tuttavia il Pakistan viene considerato la realta’ piu’ avanzata regione, ma non solo, in materia di diritti dei transgender: il terzo sesso e’ stato legalmente riconosciuto e inserito sulla carta d’identita’ gia’ 10 anni fa e sul passaporto lo scorso anno, diversamente da quanto accade in diversi paesi occidentali. Lo scorso maggio il parlamento di Islamabad ha varato una nuova legge che garantisce i diritti fondamentali di 500 mila cittadini transgender e vieta le discriminazioni nei loro confronti.

 

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