Attentato incendiario contro la villa di Aung San Suu Kyi a Yangon
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Attentato incendiario contro la villa di Aung San Suu Kyi a Yangon

La leader non si trovava in casa. Era nella capitale birmana per un evento legato al partito che ha fondato due anni fa. Pochi danni

Aung San Suu Kyi
Aung San Suu Kyi
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1 Febbraio 2018 - 09.01


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Una bottiglia incendiaria è stata lanciata questa mattina contro la villa di Aung San Suu Kyi a Yangon, dove ha vissuto per anni agli arresti domiciliari.
Un portavoce del governo, nel rendere noto l’episodio, ha precisato che la leader birmana non era in casa in quel momento. L’attentato incendiario non ha provocato danni a persone e lievissimi alle cose.
Aung San Suu Kyi si trovava nella capitale del paese, Naypyidaw, dove vive la maggior parte del tempo e dove oggi era in programma un eveto legato ai due anni di attività del suo partito, la National League for Democracy.
Dopo 15 anni negli arresti domiciliari, Aung San Suu Kyi ha assunto la guida del governo birmano nell’aprile 2016.
Se rimane un’icona nel suo Paese dopo quasi due anni al timone, ora è molto criticata sulla scena internazionale per la sua gestione della crisi Rohingya.
Quasi 690.000 musulmani Rohingya che vivono nell’ovest del paese sono fuggiti nel vicino Bangladesh dalla fine di agosto, a causa di una operazione condotta dall’esercito birmano, descritta dalle Nazioni Unite come una campagna di “pulizia etnica”. 
La settimana scorsa, il diplomatico statunitense Bill Richardson, ex assistente di Aung San Suu Kyi, ha rassegnato le dimissioni da una commissione consultiva sulla situazione nell’ovest del Paese, esprimendo allarme per la “mancanza di leadership” della leader birmana.
Aung San Suu Kyi è vinta dalla “arroganza del potere”, ha dichiarato Richardson al New York Times. E’ isolata in una “bolla” e circondata da “licenziosi che non le descrivono la realtà della situazione”.

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