Erdogan ammonisce gli Usa: basta armi ai curdi, altrimenti la Turchia reagirà
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Erdogan ammonisce gli Usa: basta armi ai curdi, altrimenti la Turchia reagirà

Il presidente turno ammonisce Washington: non resteremo con la mani legate se continueranno ad arrivare ai curdi tir carichi di armi

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21 Novembre 2017 - 12.37


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Se gli Stati Uniti dovessero continuare ad armare i curdi, la Turchia reagirà.

L’avvertimento è stato lanciato da Recep Tayyp Erdogan, alla vigilia dell’incontro trilaterale Russia-Iran-Turchia, al quale, domani a Sochi, parteciperanno, oltre al presidente turco, anche Vladimir Puntin e Hassan Rohani.
“Perché – si è chiesto Erdogan – tir carichi di armi stanno arrivando nel nord della Siria? Contro quale Paese state preparando questi armamenti? Nessuno deve aspettarsi che la Turchia resti seduta con le mani legate di fronte a scenari che riguardano il suo futuro”.
Notoriamente la Turchia combatte i curdo-siriani del Rojava, ossia i miliziani delle Ypg e Ypj, che hanno formado le Forze Siriane democratiche che hanno prima liberato Kobane e poi organizzato la liberazione di Raqqa.
Erdogan li considera quinte colonne del Pkk e anche Assad non li vede di buon occhio, poiché teme il separatismo curdo al pari dell’Iran.
Per cui nella Siria del futuro (sempre se ci sarà una pacificazione visto che molte forze sono ostili ad Assad anche dopo la fine dell’Isis) ci sarà da chiarire bene il futuro dei curdo-siriani.
Si pensa a garantire in Costituzione una loro autonomia. Ma al momento sono tutti discorsi prematuri. Erdogan li bombarda; Assad non li ama e qualche scontro tra curdo-siriani e esercito regolare già ci sono stati.

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