La Guardia Civil nel centro Telecom catalano per bloccare la raccolta dati
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La Guardia Civil nel centro Telecom catalano per bloccare la raccolta dati

Intanto le forze di polizia presidiano le scuole che non sono state occupate dai genitori degli studenti per consentire l'insediamento dei seggi.

Proteste a Barcellona
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30 Settembre 2017 - 08.12


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Ancora una iniziativa legale per fermare una consultazione che Madrid giudica illegale: quattro agenti della Guardia Civil si sono presentati sabato mattina nel Centro delle Telecomunicazioni (Ctti) del governo catalano, dopo che un giudice ha ordinato la chiusura del sistema di raccolta dati sul referendum di domenica, riferisce la tv pubblica Tv3. Gli agenti erano già arrivati nel Ctti venerdì notte per comunicare la decisione del giudice.
Vigilia carica di tensione
La Spagna trattiene il fiato in attesa di capire quale piega prederà la situazione in Catalogna, dove gli indipendentisti sono decisi a sfidare lo Stato celebrando il referendum che dia alla gente la possibilità di esprimersi sulla proposta di staccarsi dal resto del Paese. Il problema che,  paradossalmente, si sta manifestando nelle ore della vigilia è che a reclamare il voto (dall’esito assolutamente incerto) non sono solo i fautori dell’indipendenza,  ma anche quelli che indipendentisti non sono, ma pensano che Madrid stia impedendo – a colpi di sentenze e ordinanze – al popolo di esprimersi sull’ipotesi di una secessione, che potrebbe comunque dimostrarsi dannosissima. 

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Una lotta, quindi, tra la (reclamata) democrazia e la (giusta) prosizione dello Stato centrale che non può, senza reagire, accettare che siano le urne a decidere il futuro della Catalogna. Le ultime mosse di Governo e indipendentisti lasciano preludere ad una situazione ad altissima tensione, in cui le forze di polizia dovranno dimostrare un grande senso di responsabilità perchè la situazione è talmente elettrica che basterebbe un nonnulla per fare deflagare la protesta, magari non più solo pacifica. D’altra parte sino a ieri sera il governo, per bocca del suo portavoce, Inigo Mendez de Vigo, ha ribadito che il referendum non si terrà.

La Guardia Civil, dopo avere sequestrato milioni di schede elettorali, ora sta dando la caccia alle urne – acquistate da una azienda cinese e giunte in Catalogna attraverso misteriosi percorsi del commercio telematico – grazie alle quali gli elettori potrebbero votare. Presentate ieri in pompa magna, le urne sono custodite (meglio dire nascoste) chissà dove per evitare che gli agenti mandati da Madrid le trovino, rendendo ancora più difficile la celebrazione del referendum. Il tutto mentre sono decine le scuole che sono state occupate -la motivazione ufficiale è quella di praticare attività extrascolastiche – dai genitori degli allievi e studenti per evitare che i Mossos d’esquadra le occupi per impedire che vi si insedino i seggi. Comunque la polizia autonoma catalana ha fatto sapere che si limiterà a controllare le scuole comunque evitando che ci siano problemi per la gente che protesta.

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