Migranti, nascere e morire su un barcone: il corpo di un neonato sbarca a Pozzallo
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Migranti, nascere e morire su un barcone: il corpo di un neonato sbarca a Pozzallo

Il bambino è deceduto alcune ore dopo il soccorso, a bordo di nave Foscari, a causa di complicazioni post parto.

Un neonato nato in mare che ce l'ha fatta
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27 Giugno 2017 - 20.08


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È breve come il volo di una farfalla la vita ancora senza nome del bambino nato e morto durante il suo unico viaggio. Doveva essere di speranza, invece si è tinto dei toni più scuri. Quello della morte senza colpa, ma anche quello della vergogna più nera per un intero continente, quello europeo, che per ogni migrante che cerca solidarietà e invece perde la vita, smentisce le basi della sua esistenza e perde se stesso. 

È arrivato il piccolo corpo del neonato nato nel barcone durante la navigazione nel Mediterraneo, dalla Libia alla Sicilia. Lo ha portato sulla terra, tanto agognata dalla madre da indurla ad un viaggio così pericoloso, il pattugliatore ‘Comandante Foscari’ della guardia costiera, in navigazione verso il porto di Pozzallo con a bordo altri 673 migranti.

Il bambino è deceduto alcune ore dopo il soccorso, a bordo di nave Foscari, a causa di complicazioni post parto. La madre, una somala di 26 anni, è a bordo del pattugliatore della Marina militare, assistita da personale medico.
Altri duemila migranti sono stati salvati nella giornata di oggi al largo della Libia in 15 operazioni di soccorso coordinate dalla centrale operativa della Guardia Costiera. I migranti sono stati recuperati da diverse unità tra cui navi della Guardia Costiera, delle Ong e di Frontex. Con i soccorsi di oggi, sono oltre 10mila i migranti salvati nel Mediterraneo centrale a partire da sabato scorso.
Per affrontare in prima persona l’emergenza il ministro dell’Interno Marco Minniti è rientrato in Italia; era diretto a Washington per una serie di incontri istituzionali.

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