I russi amano ancora Stalin: il 46% lo vede con favore
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I russi amano ancora Stalin: il 46% lo vede con favore

Tra i politici del passato amato anche Breznev, tra gli attuali spopola Putin con l'80% del gradimento

Una manifestazione in ricordo di Stalin
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16 Febbraio 2017 - 12.49


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La nostaglia. Che una parte di popolo ha sempre verso i dittatori: così Joseph Stalin riscuote sempre più consensi fra i russi, che dello storico leader sovietico ne apprezzano proprio il pugno di ferro. Ossia il bisogno di uomo forte.
La rilevazione è del centro demoscopico Levada, che ha indica inoltre come tra gli uomini politici preferiti dai russi figurano (per il passato) Leonid Breznev e, per l’epoca moderna, Vladimir Putin, saldamente in testa con oltre l’80% del favore.
A gennaio 2017, dunque, a esprimere un giudizio di “rispetto, simpatia e ammirazione” verso Stalin è il 46% degli intervistati, ovvero il 9% in più rispetto a marzo 2016. Secondo i dati del centro Levada raggiunge il massimo storico negli ultimi 16 anni. Allo stesso tempo, si registra una lieve crescita di persone che esprimono nei confronti del leader sovietico “paura, odio e disgusto”, dal 17% del 2016 al 21% dell’ultimo sondaggio.
«La crescita di consenso verso Stalin – ha commentato Alexei Grazhdankin, vice direttore di Levada – è dovuta all’immagine di ordine che i russi associano alla sua figura: più sono grandi le sfide che affronta lo stato più sono richieste dal Paese persone con una posizione dura».
E veniamo a Gorbaciov, Eltsin e Krusciov: l’atteggiamento negativo nei confronti del padre della perestroika è infatti passato dal 36% del 2015 al 46% del 2017. Meglio va invece al primo presidente della Federazione Russa, visto negativamente nel 2016 dal 57% dei russi, dato che scende quest’anno al 48%. Stabile al contrario il giudizio su Nikita Krusciov: solo il 28% degli intervistati lo vede positivamente, rimuovendo di fatto sul primo segretario del Pcus dal ‘pantheon’ dei leader politici più carismatici e rilevanti per la storia del Paese.
Lo sfavore dei russi per questa ‘troika’ è dovuto alla memoria negativa che la popolazione ha delle loro epoche, viste come delle crisi nella storia del Paese, ha sottolineato ancora Grazhdankin. «Krusciov – sostiene il politologo Alexei Makarkin – ha regalato la Crimea all’Ucraina, non è stato un politico serio, Gorbaciov ha fatto crollare l’Urss mentre nell’epoca di Eltsin si è registrato un indebolimento della posizione internazionale della Russia».

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