Caso Gulen: tensione fra Ankara e Washington
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Caso Gulen: tensione fra Ankara e Washington

Gulen è stato accusato dal presidente turco di essere la mente del colpo di Stato. L'uomo vive negli Usa da diversi anni.

Erdogan e Obama
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16 Luglio 2016 - 16.28


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“Non riesco a immaginare un Paese che possa sostenere quest’uomo”, Fethullah Gulen, “questo leader di un’organizzazione terroristica, soprattutto dopo la scorsa notte. Un Paese che lo sostenga non è amico della Turchia. Sarebbe persino un atto ostile nei nostri confronti”:così il premier turco Binali Yildirim, riferendosi agli Usa, dove Gulen – che Ankara accusa di aver organizzato il fallito tentativo di golpe – vive in auto-esilio dal 1999. Yildirim ha ricordato che la Turchia ha già inviato una richiesta di estradizione.

Kerry: ci diano prove su Gulen dietro il golpe. Il segretario di Stato Usa John Kerry ha chiesto alla Turchia di consegnare le prove sul fatto che l’ex imam Fethullah Gulen, che vive in esilio in America, sia dietro al golpe fallito, cosi come sostenuto da Ankara. Inoltre, ha aggiunto Kerry, gli Stati Uniti non hanno ricevuto alcuna richiesta di estradizione per Gulen. Gli Stati Uniti considererebbero una eventuale richiesta di estradizione dell’ex Imam Fethullah Gulen, che vive in esilio negli Usa, afferma Kerry, sottolineando che gli Stati Uniti si oppongono a qualsiasi tentativo di rovesciare un leader democraticamente eletto: i cambiamenti devono avvenire tramite un processo costituzionale.

L’accusa di Erdogan: è che lui sia la mente dietro il golpe sia il suo ex alleato, diventato nemico numero uno, l’imam e magnate auto-esiliatosi in Usa, Fethullah Gulen. Che però, in un comunicato, ha condannato il tentativo di golpe, giurando di esserne estraneo: “Per qualcuno come me che ha sofferto sotto diversi colpi di stato militari nelle ultime cinque decadi, è particolarmente offensivo essere accusato di avere legami con un tentativo del genere”. Alle prime luci dell’alba, la Turchia si è svegliata ancora in stato d’assedio. L’emittente statale Trt e la tv privata Cnn Turk, entrambe occupate e poi abbandonate nella notte dai putchisti, mostravano le immagini dei soldati che si arrendevano sul ponte del Bosforo, chiuso al traffico dalla scorsa notte. Vicino a loro, i sostenitori di Erdogan festeggiavano sopra i tank. In mattinata, ancora scontri armati venivano segnalati in diverse zone della città.

 

 

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