Sulla Balkan route i trafficanti aumentano le tariffe
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Sulla Balkan route i trafficanti aumentano le tariffe

Il flusso di migranti ha rallentato ma si aspetta una nuova grande ondata per la primavera e intanto trafficanti e trasportatori hanno aumentato le tariffe.<br>

Sulla Balkan route i trafficanti aumentano le tariffe
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redazione Modifica articolo

15 Gennaio 2016 - 18.35


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L’afflusso dei migranti verso l’Europa occidentale negli ultimi tempi è rallentato, ma sarà meglio non farsi illusioni. Mentre l’Unione europea continua a mostrarsi lenta e poco efficace nel progetto di proteggere le frontiere esterne e di usare “hot spots” per distinguere i rifugiati che fuggono da guerre e dai migranti che non possono ottenere , le bande dei contrabbandieri cominciano a fregarsi le mani perché in primavera si attendono un’ondata ancora più massiccia di migranti provenienti Siria e Iraq, in Turchia che passeranno attraverso i Balcani.

Dal punto di vista delle bande criminali, tutti i tentativi posti in essere dall’ Europa per bloccare i migranti fanno solo aumentare il prezzo del loro “servizio”, e prevedono che le rotte del contrabbando di migranti legali ed illegali potranno forse essere in parte deviate verso Albania, Bosnia e Italia, ma i flussi non si fermeranno. Un giornalista de “El Mundo”, grande quotidiano spagnolo , scrive che al confine macedone-serbo ci sono file di autobus in attesa per il trasporto di rifugiati e migranti, e coloro che hanno organizzato questo business dicono che “non c’è nulla di più redditizio della Balkan Express route”.

I media europei citano il contrammiraglio Hervé Blejan, uno dei comandanti delle operazioni marittime europee per scoraggiare il contrabbando di barche cariche di immigrati nel Mediterraneo: l’alto ufficiale che ha rivelato lai servizi di “intelligence” che, per esempio, corrompendo le autorità di frontiera turche nella notte tra il 9 e il il 10 dicembre, solo un “tour” di trasferimento dei migranti in barca dalla costa turca a quella greca ha fruttato ai contrabbandieri 380mila euro.

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Il listino prezzi dei trafficanti parte da 2.000 euro pro capite, selezionando i percorsi via terra attraverso i Balcani: il trasporto molto pericoloso su un normale gommone viene pagato dai 500 ai 1.000 euro, mentre gli immigrati devono tirarne fuori 3.500 se vogliono salire a bordo si pescherecci , che sono molto più sicuri.

Il comandante supremo della Nato, generale Philip Bredlav, conferma le analisi degli Stati membri della Commissione e dell’Unione europea , che in primavera prevedono un afflusso ancora più forte afflusso di nuovi immigrati, in una situazione che prevede l’introduzione della frontiera europee e di una Guardia costiera comune solo entro il mese di luglio 2016, ed appena due “punti caldi” per determinare chi sono i rifugiati e chi sono gli immigrati clandestini, stabiliti in Grecia e in Italia.

Di recente i media occidentali hanno pubblicato un nuovo sondaggi di opinione svolto nei Paesi dell’Unione europea, che dimostra che il 45 per cento della popolazione considera come problema fondamentale quello che la UE ha 24 milioni di disoccupati. E alla vigilia del Natale il ​​58 per cento degli europei ha detto di essere molto preoccupato per la crisi dei rifugiati, causata da guerre in Medio Oriente di cui non si vede la fine, ma anche per la pessima gestione delle crisi da parte dei governi della UE e della Commissione europea. Nei commenti dei lettori viene sempre più alla ribalta il fatto che l’ Unione ha subito la prima ondata migratoria (un milione di persone) senza un piano e senza alcun controllo .

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L’ostilità della popolazione verso una nuova ondata di rifugiati è in crescita in molti Stati, e non solo nei paesi dell’Europa orientale, dove politici e gente comune dicono che l’ondata di immigrati mette in discussione la propria identità, che torna in paricolo dopo aver lasciato il blocco sovietico.
I commenti sottolineano gli esempi di Australia, Canada e Stati Uniti, che dispongono di infrastrutture e di fondi ed accolgono soltanto i rifugiati di cui hanno bisogno di loro economie e le loro società, “mentre l’Europa lascia entrare tutti”. Il rovescio della medaglia, secondo i rapporti del contrammiraglio Blejan , rivela poi che l’invio di immigrati verso l’Europa “in Libia è diventata una vera e propria industria che rappresenta dal 30 al 35 per cento del prodotto interno lordo del Paese.”.

Il reporter di” El Mundo” a Presevo riferisce di colonne di autobus in attesa di trasportare i rifugiati in Croazia al prezzo di 70 euro a posto, che i rifugiati accettano con sollievo dato che fino a quel punto hanno dovuto pagare una media di 1.500 euro ciascuno per attraversare Turchia , Grecia e Macedonia.
In particolare, tutti si sono lamentati con il giornalista spagnolo perché sono stati saccheggiati dai mafiosi, mentre i poliziotti hanno sequestrato loro denaro, passaporti e telefoni.
“Non c’è lavoro più redditizio del Balkan Express siriano”, ribadisce il giornale, raccontando di gente che si è comprata vecchi autobus e furgoni ad un prezzo fra i 6 e gli 8 mila euro , e rientano prestissimo dall’investimento con guadagni epocali. Un autobus di 65 posti che in quattro ore porta i migranti al confine con la Croazia in un mesa fa guadagnare al proprietario circa 60.000 euro, tasse escluse.

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Fonte: Beta

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