L’Ucraina è costata 5 miliardi agli americani
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L’Ucraina è costata 5 miliardi agli americani

Victoria Nuland, assistente del segretario di Stato, ammette che l’amministrazione americana ha speso tanto per sostenere il colpo di Stato di piazza Majdan e tutto il resto.<br>

L’Ucraina è costata 5 miliardi agli americani
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25 Giugno 2015 - 16.00


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Per sostenere il colpo di Stato in Ucraina – e purtroppo anche tutto quel che è accaduto dopo – l’amministrazione americana ha speso più di 5 miliardi di dollari, e stranamente se ne vanta. A farlo notare è il segretario del Consiglio russo di sicurezza russo, Nikolai Patrushev.

“Il cambio di governo in Ucraina ha provocato tutti gli eventi che poi si sono verificati lì, e l’ assistente del segretario di Stato Usa, John Kerry, cioè la signora Victoria Nuland , ha detto che gli Stati Uniti hanno speso cinque miliardi dollari per organizzare questi eventi”, ha detto Patrushev in un’intervista ad un importante quoditiano moscovita.
Patrushev sottolinea come sia assolutamente chiaro che dietro il “progetto di destabilizzazione in Ucraina c’era il tentativo di creare uno strumento che avrebbe dovuto indebolire drammaticamente la Russia”.

“Allo stesso tempo – continua gli americani si sforzano di tenere l’Unione europea col guinzaglio corto per mantenere le sanzioni contro la Russia, pure ignorando i loro interessi nazionali – continua Patrushev – gli Stati Uniti decisero il rovesciamento con la forza di Viktor Yanukovic, e quello fu un un errore politico. Se avessero aspettato un po’, si sarebbe potuto chiedere legalmente ai cittadini ucraini quello che volevano, invece venne organizzato un colpo di Stato. Senza quel rovesciamento violento non sarebbe accaduto nulla né sarebbe in Crimea né nell’ Ucraina. Fra l’altro,
Yanukovic non si dichiarò contrario alla firma di un accordo di associazione con la UE a causa delle pressioni di Mosca, ma perché aveva realizzato che cosa avrebbe significato la sua attuazione”.

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Anche il presidente della commissione per gli affari internazionali della “Duma” di Stato, Alexei Pushkov afferma che l’Occidente ha organizzato un colpo di stato in Ucraina nel febbraio dello scorso anno per fare in modo che il Paese si avvicinasse alla NATO.”Si vuol preparare l’ Ucraina ed entrare a far parte dell’Alleanza, è per questo che l’Occidente ha organizzato il colpo di Stato anche se oggi non è più interessato a coloro parteciparono alle proteste in Majdan. Questi personaggi ormai non hanno più alcun peso e l’Occidentale non è più interessato a loro”.

Nonostante questi precedenti, a giudizio di Avidgor Eskin , docente e studioso israeliano di geopolitica, da questo punto in poi gli Stati Uniti non sono più interessati ad un’ “escalation” della crisi ucraina : la stessa Nuland l’avrebbe confermato al vice primo ministro degli Esteri moscovita, durante un recente incontro in Germania.

“Quando qualcuno come Victoria Nuland comincia a parlare in modo diverso con i russi invece di portare biscotti a quelli di Maidan, si può percepire un certo cambiamento nell’atmosfera. La signora ha avuto un ottimo incontro con Karasin ed ha fatto alcune affermazioni ragionevoli, chiarendo che che gli Stati Uniti intendono sostenere la Russia negli sforzi di mantenenere il “cessate il fuoco”nelle aree di Donetsk e Lugansk,e dunque non sono interessati a qualsiasi “escalation”. Lo ha sottolineato più e più volte, e neanche
Mosca non è interessata ad una simile prospettiva.

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C’è stato un cambiamento significativo nel Congresso degli Stati Uniti, che ha deciso di smettere ogni aiuto al “battaglione Azov” – continua l’analista – dall’altra parte c’è John McCain che continua a propugnare l’invio di armi in Ucraina, così sembra che abbiamo di fronte un poliziotto buono ed unocattivo, però oggi McCain è meno influente e non è in grado di decidere nulla che abbia a che fare con la Russia. Può essere amico di Saakashvilli , una persona al suo livello, o di qualcun altro a Kiev, ma la sua influenza oggi è vicina allo zero”.

Fonti: Kommersant, Agenzie

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