Ucraina, allarme Osce sull'orrore bombe a grappolo
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Ucraina, allarme Osce sull'orrore bombe a grappolo

L'Osce certifica quel che denunciavano i filorussi di Ucraina: l'esercito di Kiev spara contro i civili del Donbass ordigni a frammentazione e prosegue nelle stragi

Ucraina, allarme Osce sull'orrore bombe a grappolo
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6 Febbraio 2015 - 13.10


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Adesso non si tratta più della denuncia di una parte in conflitto ma della constatazione di un organo internazionale: l’Armata di Kiev usa le cosiddette “bombe a grappolo”, ovvero gli ordigni a frammentazione vietati da tutte le convenzioni internazionali, nei bombardamenti sulle cittò del Donesk che continuano a massacrare i civili.

Ad affermarlo senza tema di smentita è la missione di vigilanza speciale OSCE in Ucraina (SMM) che ha appena visitato le zone Lugansk dove i civili sono stati uccisi dai bombardamenti, ha confermato che la città fu bombardata con munizioni a grappolo da nord-ovest e diffonde la seguente dichiarazione : “La SMM ha rilevato notevoli danni causati dall’ impatto di bombardamenti ed ha valutato che alcuni dei danni agli edifici, ad esempio, una serie di file parallele di segni su un cancello ed un muro, erano coerenti con i danni tipicamente causati da munizioni a grappolo. Secondo la valutazione della SMM, un buco in un tetto di una casa è stato causato dall’impatto di quello che sembra essere una bomba di piccolo calibro, e inoltre sono state scoperte parti di razzi, tra cui motori, pinne e vani di carico, nei cortili di alcune case. Lo spazio di carico, in particolare, è tipico di un razzo trasporta munizioni a grappolo”. La relazione si sofferma poi su altri particolari tecnici fra cui uno è di particolare importanza: misssili e bombe provenivano da Nord-Nord Ovest, ovvero dalle postazioni dell’ esercito di Kiev.

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Tutto questo però continua a verificarsi in spregio a qualsiasi norma internazionale. Ieri a Donesk è stato colpito anche un ospedale e ci sarebbero state almeno 15 vittime. “Gli osservatori dell’OSCE adesso dovrebbero indagare sul luogo dell’attentato, per determinare la direzione e la posizione dei tiri”, chiede un portavoce dell’autoproclamata ” Repubblica Popolare del Donetsk”, Andrey Purgin.

Donetsk, la roccaforte degli oppopsitori al governo di Kiev, è sotto il fuoco di artiglieria su base giornaliera, gli attacchi sono continuati anche durante il traballante “cessate il fuoco” di settembre ma si sono intensificati in gennaio, quando la tregua è crollata. Kiev sostiene che siano i ribelli stessi a prendere di mira i civili, ma una serie di relazioni di organizzazioni internazionali per i diritti umani come “Amnesty International” conferma invece che almeno alcuni degli attacchi provenivano da parte governativa ucraina
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Sul piano energetico ed economico, intanto, le risorse di Kiev continuano a prosciugarsi: un comunicato del governo di Kiev fa sapere che nel proprio bilancio energetico l’Ucraina fa un atto di realismo e mette in programma un’ulteriore diminuzione della quota di gas russo .

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Il primo ministro Arseniy Yatseniuk ha detto in una riunione di governo. “Esigo un graduale ulteriore calo della quota di gas russo nel nostro equilibrio energetico”, aggiungendo che le importazioni di gas dalla Russia dovrebbero essere diminuite mentre si dovrebbero aumentare i volumi delle forniture di gas inverso. dovrebbe essere aumentato. Il primo ministro ha detto che “è necessario pompare il massimo del gas al prezzo più basso possibile” durante la stagione estiva, quando i prezzi per la gamma di gas inverso vanno dai 250 ai 300 dollari per ogni er 1.000 metri cubi. Yatseniuk ha aggiunto che Kiev lavorerà “a condizioni di mercato” in termini di importazioni: “Onoreremo i contratti di gas che abbiamo firmato, quindi lavoreremo a condizioni di mercato.”

La Russia però aveva già diminuito i propri flussi di qui un terzo, ed il gas che altri acquirenti europei dovrebbero far giungere a Kiev “a flusso inverso” è sempre quello che parte dalla Russia, dunque la previsione di Yatsenyuk appare poco realistica. L’anno scorso “Gazprom”ha fornito 14,5 miliardi di metri cubi di gas all’ Ucraina, rispetto ai n calo da 25,8 miliardi consegnati nel 2013, anche perchè i pagamenti di Kiev nonostante gli accordi continuano ad esse problematici.

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