La verità sulla carneficina in Iraq firmata Europa
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La verità sulla carneficina in Iraq firmata Europa

La verità sugli omicidi di guerra non può essere insabbiata per sempre. Ci sarà una resa dei conti per Blair ma anche per tutti i giornalisti conniventi. [John Pilger]

La verità sulla carneficina in Iraq firmata Europa
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12 Febbraio 2014 - 14.47


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di John Pilger*

Il programma “Today” della Bbc sta vivendo un momento di gloria, mentre il Mail e il Telegraph attaccano come sempre la società di sinistra. Il mese scorso una delle puntate dello show Radio 4 è stata curata dall’artista e musicista PJ Harvey. Quello che è successo è stato illuminante. Gli ospiti di Harvey hanno causato il panico dal momento in cui ha proposto artisti del calibro di Mark Curtis, uno storico raramente visto sulla Bbc che racconta i crimini dello stato britannico, l’avvocato Phil Shiner e il giornalista del Guardian Ian Cobain, i quali hanno rivelato i dettagli di come la Gran Bretagna abbia rapito e torturato il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, e il sottoscritto.

Ci sono state settimane di negoziati assurdi sui modi di “contrastarci” noi e sul come ci si poteva dare la parola o meno senza interruzioni degli opinioninisti di “Today”. Questa è la paura di una resa dei conti. I crimini degli stati occidentali come la Gran Bretagna sono stati spesso, troppo spesso, coperti dai media che riducono al minimo la carneficina.

Quello che abbiamo visto agli albori della Prima guerra mondiale un secolo fa, accade oggi in tutto il Medio Oriente e in Asia, dalla Siria al Giappone. Allora, come oggi, insabbiare era l’arma principale. Nel 1917 David Lloyd George, il primo ministro britannico, dichiarò: “Se la gente sapesse la verità, la guerra finirebbe domani. Ma naturalmente non sanno e non possono sapere”.

La Harvey ho fatto riferimento a un sondaggio condotto da ComRes l’anno scorso che ha chiesto agli inglesi quanti iracheni sono stati uccisi a seguito dell’invasione del 2003. La maggioranza ha risposto meno di 10.000: una risposta a dir poco blasfema. Ho confrontato questa risposta con le stime scientifiche: “fino a un milione di uomini, donne e bambini sono morti in inferno illuminato dalla Gran Bretagna e Stati Uniti”. In realtà , le stime accademiche vanno da meno di mezzo milione a più di un milione. John Tirman, il principale ricercatore presso il Centro per gli Studi Internazionali del Mit, ha esaminato tutte le stime credibili e mi ha detto che un dato medio “suggerisce che circa 700.000 persone sono state uccise”.

Il giorno dopo “Today” ha ospitato Toby Dodge del LSE – un ex consigliere al generale Petraeus, uno degli artefici dei disastri sia in Iraq e in Afghanistan – e Mowaffak al- Rubaie, ex “consigliere nazionale per la sicurezza” del regime iraqueno, e l’uomo che ha portato Saddam Hussein al suo linciaggio. Questi “esperti” accreditati dalla Bbc hanno praticamente gettato nella spazzatura le stime egli studi e ridotto il numero di morti di centinaia di migliaia. Ma ricordiamo che mezzo milione di bambini iracheni sono morti, secondo l’Unicef. Ho visto bambini morire negli ospedali, perché vengono negati loro anche antidolorifici di base .

[…]

Durante l’invasione del 2003, secondo gli studi della Cardiff University e di Media Tenor, la Bbc ha seguito la linea del governo Blair e la menzogna, e limitato il tempo di discussione durante le trasmissioni a coloro che si opponevano all’invasione. Quando Andrew Gilligan presentò una relazione nettamente contraria a “Today”, lui e il direttore generale sono stati “fatti fuori”. La verità sul bagno di sangue criminale in Iraq non può essere “neutralizzata” a tempo indeterminato. Né può essere nascosta la verità sul nostro sostegno per i medievalisti in Arabia Saudita, i predatori dotati di armi nucleari in Israele, i nuovi fascisti militari in Egitto e jihadisti “liberatori” della Siria, la cui propaganda è ora notizie della Bbc. Ci sarà una resa dei conti – non solo per Blair, Straws e Campbell, ma per quelli pagati per tenere le cose in chiaro, i giornalisti.

*Giornalista di The Guardian.

Traduzione di Eleonora Ferroni. Articolo originale qui: [url”The truth about the criminal bloodbath in Iraq can’t be ‘countered’ indefinitely”]http://www.theguardian.com/commentisfree/2014/feb/07/west-criminal-bloodbath-iraq-media-cover-up[/url]

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